Università di San Gallo: «L’inappropriatezza delle prestazioni mediche va a discapito della qualità dell'assistenza»
BERNA - Cure mediche eccessive o inappropriate, note anche come "Low Value Care", possono costare caro ad assicuratori e assicurati. Stando a uno studio dell'università di San Gallo, che si basa sui dati della cassa malattia Groupe Mutuel, i pazienti potrebbero ricevere un'assistenza migliore in termini di qualità e far risparmiare diversi milioni all'anno al sistema sanitario.
Lo studio esamina due aspetti del percorso di cura di due malattie croniche molto diffuse e le loro implicazioni in termini di "Low Value Care": la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e la cardiopatia coronarica, note per la loro prevalenza e per l'elevata sofferenza dei pazienti, indica una nota odierna di Groupe Mutuel.
Il 50% dei pazienti non assume i farmaci come prescritto - Nel caso del BPCO, l'analisi dei dati mostra che una percentuale significativa di pazienti (quasi il 50%) non assume i farmaci regolarmente come prescritto. Tali pazienti vedono così aumentare il rischio di esacerbazione della malattia, con un impatto negativo sui costi sanitari: questi ultimi sono in media superiori di circa 10'000 franchi rispetto ai pazienti che assumono regolarmente i medicamenti.
La broncopneumopatia cronica ostruttiva è la terza causa di morte - Nel 2019, si legge nel comunicato, la BPCO è stata la terza causa di morte a livello mondiale. In Svizzera, almeno 400'000 persone soffrono di questa patologia polmonare incurabile, che genera costi stimati tra i 603 e gli 847 milioni di franchi all'anno.
Per quanto riguarda la cardiopatia coronarica - una delle malattie cardiovascolari più comuni e una delle principali cause di morte e d'ospedalizzazione in Svizzera - le ricerche dell'ateneo sangallese hanno mostrato che uno dei due metodi diagnostici esistenti (l'angio-TC coronarica) è preferibile all'altro (l'angiografia coronarica invasiva).
L'angio-TC coronarica non è infatti invasiva e non richiede l'inserimento di un catetere nel cuore, il che significa che non vi è alcun rischio di anestesia, infezione o complicazioni per il paziente. Allo stesso tempo, è meno costosa.
Cinque milioni di franchi risparmiati se si utilizzasse il metodo diagnostico più conveniente - Stando allo studio, grazie all'ottimizzazione del percorso diagnostico, gli assicurati del Groupe Mutuel potrebbero risparmiare circa cinque milioni di franchi all'anno, se i pazienti venissero trattati utilizzando il metodo diagnostico più conveniente.
«Diventa sempre più importante eliminare le disfunzioni esistenti nel nostro sistema sanitario, poiché le risorse scarseggiano e le cure eccessive o inappropriate sono particolarmente problematiche», ha spiegato Daniel Volken, responsabile della Segreteria generale del Groupe Mutuel, citato nella nota.