I giovani svizzeri a letto: soddisfatti ma con il mito della pornografia. La prima volta a 17 anni.
GINEVRA - A San Valentino si parla d'amore e di sesso, si sa. E se oggi si accede all'esperienza amorosa attraverso chat d'incontri, sex toys, pornografia - mentre domani lo si potrà forse fare attraverso la realtà virtuale - ci si chiede: ma come amano davvero i giovani svizzeri? Come si comportano i ragazzi al primo appuntamento? Domande a cui ha cercato di rispondere oggi il quotidiano romando Le Temps, che ha raccolto alcuni tra gli ultimi studi di settori tra il 2018 e il 2022. Il risultato? In fondo i giovani non sono poi così trasgressivi e per il 65% di loro alla fedeltà non si rinuncia.
La pornografia - Secondo i dati raccolti nei paesi occidentali, gli under 25 consumano sì molta pornografia ma nella stessa misura dei 25-35enni e non molto più dei 35-45enni (dati 2022 / piattaforma Pornhub). E in Svizzera? Nell'ultimo rapporto "Jamesfocus", pubblicato lo scorso anno, il 57% dei teenager maschi svizzeri ha già visto un film porno, dato considerato essere in calo. In crescita invece, nella stessa categoria d'indagine, il numero delle ragazze tra i 12 e 19 anni che hanno visto un film hard (27%).
Il comportamento dei giovani svizzeri - E quando si passa dalla finzione alla realtà, come si comportano i giovani confederati? Ebbene, tre su cinque dei giovani intervistati (18 e i 34 anni di età) considerano normale fare sesso la prima sera insieme (sondaggio 20 Minuten / 2019). Una normalità del concedersi la prima notte che però non intacca il valore della fedeltà: importante per il 65% dei giovani (indagine RES 2015).
Il tutto nonostante le relazioni si intreccino sempre di più in rete: una giovane coppia svizzera su cinque si incontra online. Unioni nate in rete che però risultano essere solide e soddisfacenti (UNIGE, 2018). Quanto all'età media del primo rapporto, rimane stabile a 17 anni. Mentre per quanto riguarda strettamente "la pratica", se la stragrande maggioranza dei giovani ha sperimentato sia il rapporto sessuale completo che quello orale, "solo" il 49% ha praticato sesso anale (Universitätsspital Zürich, 2018).
Il divario uomo/donna - Infine, secondo lo studio portato a termine dall'istituto di ricerca Sotomo, il 34% degli under 35 si identifica e reputa molto importante il proprio genere sessuale. Un dato superiore di 10 punti percentuali rispetto al resto della popolazione. All'interno di questa cifra va detto che la minoranza è quella femminile che è invece in quota maggiore più propensa a non porre una netta differenza tra essere uomo o donna o altro.
Il grado di soddisfazione - Dunque le donne cresciute intorno al movimento #MeToo sono più propense - rispetto ai ragazzi - a uscire da una visione binaria della sessualità. Un divario che non si traduce però in un conflitto e in una insoddisfazione nell'affettività, visto che il 69% dei giovani si dice soddisfatto a letto e per un terzo di loro la fiducia tra amanti è la chiave della felicità (studio 20 Minutes).