Per legge tutte ne hanno diritto e chi la vende non dovrebbe fare obiezioni, ma non sempre è così.
ZURIGO - Profilattici che si sfilano o si rompono, pillole dimenticate o altri metodi di contraccezione che finiscono per non funzionare a dovere. Le cose che possono andare storte durante un rapporto sessuale sono molteplici.
Chi non vuole rischiare una gravidanza indesiderata può chiedere in farmacia la pillola del giorno dopo, che va assunta al massimo entro 3-5 giorni dall'amplesso a rischio. Ogni anno in Svizzera, stando a PharmaSuisse, ne vengono vendute circa 100'000.
Stando alle farmacie aperte anche nelle fasce notturne, la domanda è abbastanza stabile, e in alcune località leggermente aumentata. La richiesta si fa sentire soprattutto durante il weekend, o di sera. Di più nelle zone urbane, che in quelle periferiche.
Per legge tutte ne hanno diritto e senza ricetta, anche le minori di 16 anni, previo un breve consulto con il/la farmacista. Anche se, conferma Pharmasuisse, esiste un protocollo ben chiaro dal quale non si dovrebbe sgarrare, può comunque capitare, come raccontato da diverse lettrici di 20 Minuten
«La farmacista mi ha chiesto in che posizione lo stavamo facendo»
La già complicata avventura di JF (40 anni), il cui compagno si è tolto di nascosto il preservativo per un desiderio (non condiviso) di paternità, ha avuto una svolta ancora più bizzarra una volta in farmacia: «La conversazione con la farmacista è stata abbastanza piacevole, almeno finché non mi ha chiesto in che posizione lo stavamo facendo, l'ho trovato parecchio strano e un po' inquietante».
«Prima di darmela mi hanno voluto fare un test di gravidanza»
Non aveva rapporti da molto tempo Svenja (23 anni) ma un ciclo irregolare a causa di un precedente stop nell'assunzione della pillola. Una volta richiesta la pillola del giorno dopo per questo motivo è stata deviata dal ginecologo che le ha fatto un test di gravidanza, ovviamente negativo. «L'intera procedura è stata estremamente spiacevole, oltre che inutile. È come se ti dovessi sentissi in colpa... ma a me non fa mica piacere trovarmi in questa situazione!», ribadisce la giovane.
«Mi ha chiesto se non sapevo che esistevano i preservativi»
Un problema con il profilattico e anche la 24enne CG è finita in farmacia a chiedere l'anticoncezionale d'emergenza, per poi sentirsi dire: «Ma non sa che esistono i preservativi? Io le ho raccontato cosa era successo e lei non mi ha creduto. Ha detto che era impossibile che un profilattico si rompesse e abbiamo iniziato a litigare... e la farmacia era piena di gente, alla fine me ne sono andata da un'altra parte».
«Mi hanno detto che stavo per distruggere un dono di Dio»
Sempre un profilattico difettoso ha portato BK (ai tempi 18enne, ora 28enne) a cercare una pillola del giorno dopo: «Quando l'ho chiesta, la farmacista mi ha guardato con disapprovazione. Durante il colloquio ha provato a farmi sentire in colpa per dissuadermi, mi ha anche detto che stavo distruggendo un dono di Dio. Non sono credente e la cosa mi ha semplicemente infastidito, ma se fossi stata credente e mi avesse convinto?».