In una nota diffusa immediatamente dopo che l'esito del voto è stato reso noto, la compagnia esprime profondo rammarico per la bocciatura.
ZURIGO - I membri del sindacato del personale di cabina Kapers hanno respinto il contratto collettivo di lavoro (CCL) 2023 con Swiss: chiamati a esprimersi online in merito alla convenzione, il 65% l'ha bocciato. Lo comunica oggi Kapers in una nota.
Ben il 90% dei 2299 affiliati al sindacato - impiegati in base al contratto collettivo con la compagnia aerea Swiss nelle sedi di Zurigo e Ginevra - hanno partecipato allo scrutinino, cosa che «testimonia la grande importanza» della questione, precisa Kapers.
Il CCL del 2015 che regola i rapporti tra il personale Kapers e il vettore elvetico Swiss non è stato rescisso e quindi rimarrà in vigore anche dopo il primo marzo 2023. Il sindacato precisa che esso potrà essere rescisso da una delle parti non prima del 30 aprile 2023 con un periodo di preavviso di 12 mesi. Fino a tale data, tutti i diritti e gli obblighi attualmente validi rimangono in vigore.
In una nota diffusa immediatamente dopo che l'esito del voto è stato reso noto, Swiss esprime profondo rammarico per la bocciatura. «I risultati saranno analizzati nelle prossime settimane e verrà presa una decisione su come procedere. Per il momento, il CCL 15 rimarrà in vigore», conclude la compagnia di bandiera.
Aumento dei salari
Il nuovo CCL, che avrebbe avuto una validità di cinque anni, contemplava un aumento salariale. Lo stipendio di base del personale di bordo era stato fissato a 4.000 franchi, mentre per gli altri salari era stipulato un incremento di almeno il 4% a partire dall'inizio di quest'anno.
La convenzione prevedeva anche un miglioramento della "pianificazione della vita privata" dei dipendenti: i membri dell'equipaggio avrebbero potuto beneficiare di varie misure a questo proposito, come ad esempio nuovi modelli di lavoro a tempo parziale.
Questi adeguamenti avrebbero rappresentato un investimento di 100 milioni di franchi svizzeri per la compagnia aerea. Il nuovo CCL prevedeva pure la possibilità di lavorare oltre i 62 anni di età.