Gli abitanti di un quartiere zurighese, turbati per anni dal baccano di chi produce denaro, dormono ora sonni più tranquilli
ZURIGO - Niente bambini che urlano o giovani che fanno party, la quiete dei cittadini di un quartiere zurighese è disturbata da... macchinari che stampano denaro.
Nel bel mezzo del quieto quartiere residenziale sulla Dietzingerstrasse infatti, svetta un perimetro ad alta sicurezza, con un enorme complesso di stabili con finestre sbarrate e rigide restrizioni di accesso. All'interno, la Orell Füssli produce banconote con le sue macchine ad alta precisione. Rumori, suoni e tremori, inevitabilmente, si sentono fino alla strada.
«Ora è un ronzio», afferma al TagesAnzeiger il direttore operativo dell'azienda (tra le principali produttrici, a livello mondiale, di banconote, sistemi d'identificazione e documenti di sicurezza) Andreas Brunner. «È meno rumoroso del traffico automobilistico o di un cantiere sulla strada».
Ma qualche anno fa, così non era
In passato la situazione, nel vicinato, era diventata insostenibile in particolare per una forte sensazione di vibrazione che veniva avvertita anche nelle case di fronte. I residenti raccontavano infatti di un «profondo martellamento» capace di «scorrerti sulla spina dorsale». Udibile persino al quinto piano di un palazzo. Mentre in alcuni giorni non c'era, in altri era ininterrotto per ore.
In una dichiarazione dei dipendenti del 2019, si parlava addirittura di processi di stampa che «fanno tremare il palazzo»: «Non siamo una normale azienda tipografica. La produzione di banconote richiede fino a dieci processi di stampa e applicazione, per cui la stampa delle caratteristiche di sicurezza avviene talvolta sotto un'enorme pressione e fa tremare l'intero edificio».
Per Brunner, si tratta di un'affermazione «esagerata, che non va presa alla lettera: l'edificio non ha mai tremato». Piuttosto, per il direttore operativo i collaboratori esprimevano «l'entusiasmo e la passione per la tecnologia dell'azienda». Ma cos'è questa vibrazione? «Nei processi di stampa, in particolare nella stampa su rame, si verifica una vibrazione dovuta al pretensionamento della lastra quando il cilindro di stampa rotola via», spiega Brunner, parlando di dettagli più tecnici.
«Delle fondamenta galleggianti»
Brunner ammette che ci sono stati problemi in alcune aree fino al 2014 quando venivano utilizzate presse più vecchie, che avevano portato anche a denunce per il rumore da parte del vicinato. Ora, però, la situazione è migliorata, e i vicini non sentono quasi più nulla. Come è possibile?
Perché adesso vengono utilizzate macchine più silenziose e meno vibranti. Ma non solo: sono montate su «fondamenta galleggianti» che impediscono alle vibrazioni di essere trasmesse all'area circostante (e viceversa, impediscono la trasmissione di vibrazioni dall'esterno).
Ora c'è qualche rumore, molto più tollerabile rispetto a forti vibrazioni, ma avere vicino un'azienda di questo tipo porta anche ad altri disagi: un residente 34enne racconta che a volte, ad esempio quando ci sono dei trasporti in contanti, diventa un'esperienza particolare passare in zona: «Può capitare di voler tornare a casa con la borsa della spesa in mano e di essere intercettati dal personale di sicurezza che vuole sapere cosa si sta facendo».