Il DFAE respinge però le critiche: «È stato rispettato il protocollo di abbigliamento femminile in vigore in loco».
BERNA - Parecchie e trasversali le critiche all'ambasciatrice svizzera in Iran Nadine Olivieri Lozano per aver visitato con un chador nero un santuario della città di Qom.
Diverse le voci raccolte da 20 Minuten. Franz Grüter (UDC), presidente della Commissione per la politica estera agli Stati, sottolinea come bisognerebbe «evitare di versare ulteriore benzina sul fuoco. Non abbiamo bisogno di gesti provocatori in questo momento». Katharina Prelicz-Huber, consigliera nazionale (Verdi), si è detta «estremamente delusa. È stata una mancanza di coraggio. Come svizzera avrebbe dovuto comportarsi diversamente, mostrando solidarietà alle donne iraniane». Christa Markwalder consigliera nazionale (PLR), ha aggiunto: «Situazioni come queste sono sempre complicate. Spesso gli ambasciatori devono infatti adattarsi agli usi, alle tradizioni e ai codici di abbigliamento dei Paesi in cui si trovano, ma è vero che le proteste e la repressione forse avrebbero meritato un altro comportamento».
Le foto hanno suscitato le critiche degli attivisti iraniani. «Indossare il velo conservatore è esattamente ciò che non si dovrebbe fare, mentre le coraggiose donne iraniane hanno rischiato tutto per la libertà», ha ad esempio scritto su Twitter l'attrice britannico-iraniana Nasanin Boniadi.
In una presa di posizione inviata a Keystone-ATS, il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) respinge però le accuse: il gesto non costituisce una dichiarazione a favore del governo iraniano. «L'ambasciatrice ha visitato ieri un'istituzione accademica attiva nel campo del dialogo interreligioso, che permette ai suoi studenti di partecipare a seminari interreligiosi in Svizzera», precisa il DFAE. «In questo contesto, si è svolta una breve visita a un importante sito religioso - prosegue il dipartimento di Ignazio Cassis, precisando che durante tale visita «è stato rispettato il protocollo di abbigliamento femminile in vigore in loco».
La città di Qom è considerata una roccaforte conservatrice. Il santuario visitato da Olivieri Lozano è il secondo luogo di pellegrinaggio sciita più importante in Iran. La immagini dell'ambasciatrice con indosso un chador nero sono state pubblicate dall'agenzia di stampa iraniana Isna.
Nella sua presa di posizione, il DFAE ricorda che la Svizzera ha preso ripetutamente e chiaramente posizione sulle violazioni dei diritti umani in Iran. Ha più volte condannato l'uso della violenza contro i manifestanti.
Allo stesso tempo, il dipartimento ha affermato che il dialogo interreligioso è di grande importanza nel contesto attuale. La Svizzera utilizza tutti i canali disponibili per promuovere il dialogo, anche tra Stati, nel quadro dei suoi buoni uffici.