Tra loro, i pesi massimi Novartis, Nestlé e Roche
BERNA - A un anno dal lancio dell'offensiva delle truppe di Mosca sul territorio ucraino, diversi grandi nomi della borsa svizzera sono ancora presenti sul mercato russo. Tra questi ci sono i tre pesi massimi Nestlé, Novartis e Roche.
Il colosso vodese dell'alimentare e i due big basilesi della farmaceutica rappresentano insieme più di metà della capitalizzazione del listino principale di Zurigo SMI. Tutti hanno mantenuto le loro attività in Russia.
Nestlé, che era stata pubblicamente accusata dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky di sostenere lo sforzo di guerra russo, dice di aver nel frattempo «ridotto drasticamente il suo portafoglio» nel Paese, evidenza un'indagine condotta dall'agenzia AWP. Ha inoltre stoppato pubblicità e investimenti, così come «le importazioni e le esportazioni non essenziali».
I prodotti dei due giganti della farmaceutica sono dal canto loro esentati dalle sanzioni commerciali adottate dalla Segreteria di Stato dell'economia (SECO). Sempre in nome del benessere dei pazienti, possono continuare a operare in Russia pure il fabbricante di apparecchi acustici Sonova, lo specialista di cure oftalmologiche Alcon e il produttore di impianti dentali Straumann.
Diverso il discorso nel settore bancario, dove UBS, Credit Suisse e Julius Bär si sono impegnate a rinunciare a nuovi affari con clienti basati in Russia. In ambito tecnologico, Logitech ha deciso a fine agosto di terminare le attività della propria filiale locale, così come ha fatto anche il leader del settore dei sanitari Geberit. Lo specialista chimico Sika ha sospeso produzione e investimenti, mentre la multinazionale dell'elettrotecnica ABB ha comunicato in luglio di aver avviato la procedura per ritirarsi al più presto dalla nazione del presidente Vladimir Putin.
Altre aziende hanno optato per cedere le loro attività sul posto, vendendole a dirigenti locali. È il caso ad esempio dell'assicuratore Zurich o del colosso dei materiali da costruzione Holcim.
C'è poi chi ha potuto schivare del tutto la patata bollente, non essendo attivo sul mercato russo al momento dell'inizio delle ostilità in Ucraina il 24 febbraio del 2022. Fra questi gruppi vi sono blue chip quali Swisscom, Swiss Life e Swiss Re.