Parla per la prima volta il proprietario del complesso immobiliare di Windisch finito nella bufera dopo aver sfrattato 49 inquilini.
WINDISCH - Nuovo episodio nella polemica relativa allo sfratto di 49 inquilini di un complesso immobiliare di Windisch (AG) per far posto a richiedenti asilo.
In una lettera inviata oggi al Comune, il consigliere di Stato Jean-Pierre Gallati (UDC) ammette che ci sono stati errori di valutazione.
Il servizio sociale cantonale non ha prestato attenzione all'aspetto dei contratti di locazione esistenti e alle conseguenze per gli inquilini, si legge nella missiva. Stiamo cercando, tutti assieme, di trovare delle soluzioni, viene precisato. L'obiettivo è che i locatari rimangano nei loro appartamenti finché non avranno trovato una soluzione alternativa adeguata.
Parla il proprietario
Oggi ha preso posizione per la prima volta anche il proprietario, spiegando che gli sfratti sono stati decisi per costruire un nuovo edificio. In una nota, citata dal notiziario regionale della radio SRF, la società promotrice precisa che la disdetta, che riguarda 32 appartamenti, è stata decisa solo perché «l'immobile esistente ha raggiunto il suo ciclo di vita strutturale».
La società aggiunge che «si rammarica profondamente» di questa situazione, precisando che le ragioni che hanno portato agli sfratti e l'uso intermedio degli edifici non sono correlati. L'azienda risponderà in settimana alle domande del Comune.
Polverone politico
Lunedì quest'ultimo aveva denunciato la risoluzione del contratto di locazione di 49 inquilini. Il municipio si era detto «profondamente scioccato» dall'azione del Cantone e del proprietario, aggiungendo di volersi opporre fermamente allo sfratto di queste persone.
L'annuncio ha sollevato un polverone politico. Associazioni e partiti hanno denunciato la situazione. La sezione giovanile dell'UDC argoviese ha lanciato una petizione per chiedere al Consiglio di Stato di porre fine al suo progetto. Oggi a mezzogiorno il testo aveva già raccolto oltre 5'500 firme.
Interpellata oggi dalla RSI, la segretaria di Stato alla migrazione, Christine Schraner Burgener, ha affermato che «accanto alla protezione delle persone che arrivano in Svizzera, anche la coesione sociale del paese è per me prioritaria». «Spero dunque e conto sul fatto che i Cantoni tengano ben presente anche questo aspetto, senza mettere gli uni contro gli altri», ha aggiunto, dicendosi in linea generale «contraria alla politicizzazione dei richiedenti asilo».
Contatto con proprietari
Secondo l'Aargauer Zeitung, gli edifici hanno cambiato di proprietario lo scorso autunno. Il Cantone è intervenuto per determinare se sia possibile ospitare a Windisch minori non accompagnati.
Il servizio sociale cantonale era già in contatto con l'ex proprietario degli edifici, ma non ha raggiunto nessun accordo, ha precisato il Dipartimento della sanità e della socialità all'agenzia Keystone-ATS.
Lunedì sera, l'ufficio del consigliere di Stato Jean-Pierre Gallati (UDC), responsabile del Dipartimento della sanità e della socialità, cui compete anche il settore dell'asilo, aveva fatto sapere che si tratta di un regolare affitto di due vecchi edifici la cui ristrutturazione è imminente e non di una requisizione.
Nel Cantone, diversi edifici sono già utilizzati come alloggi per richiedenti asilo nel quadro di un utilizzo intermedio. A Rheinfelden, ad esempio, dall'anno scorso ne sono ospitati circa 450. I 170 inquilini avevano però già dato il loro preavviso e lasciato gli spazi quando il proprietario dell'edificio, l'assicuratore Helvetia, ha messo a disposizione del Cantone gli appartamenti vuoti.