Per il propagandista di Putin si rende necessaria una nuova calata dell'esercito russo come nel 1799 ad Andermatt.
ZURIGO - La "sparata" arriva all'ora di cena e dal solito suo contenitore televisivo che va in onda la domenica sera sul primo canale della televisione di Stato russa: «Ci toccherà nuovamente attraversare le Alpi per andare a visitare il monumento a Suvorov» ha detto in tono minaccioso il presentatore Vladimir Solovyev.
L'invasione della Svizzera: come nella battaglia di Andermatt del 1799 - C'è un piccolo particolare: la statua, dedicata ai soldati russi morti in una battaglia che risale a più di 200 anni fa, è stata eretta (e si trova ancora) ad Andermatt.
Magnate e amico di Putin - Chissà se il magnate e propagandista di Putin (che ha una villa sul lago di Como), apparso smagrito rispetto ad altre apparizioni, si è reso conto di avere implicitamente dichiarato guerra alla Svizzera pronosticando e auspicandosi una calata dei soviet dalla dorsale alpina. Se lo chiede anche il quotidiano 20Minuten, che ci ricorda e ripercorre un po' di storia.
I fatti storici - «Nel 1799 le truppe russe guidate dal generale Alexander Sovorov combatterono contro i soldati napoleonici guidati da Claude-Jacques Lecourbe - ricorda il quotidiano zurighese - subendo pesanti perdite per superare il Teufelsbrücke e l'Urnerloch e cercare di prendere alle spalle, senza riuscirvi, le truppe francesi nei pressi di Zurigo». L'esercito russo infatti fu costretto alla ritirata e ingenti furono le morti fra i suoi soldati.
La visita di Medvedev ad Andermatt - L'ultimo esponente politico venuto da Mosca per rendere omaggio al monumento cesellato nella roccia e che ricorda i militi russi che morirono nella Gola della Schöllenen, è stato nel 2009 Dmitrij Medvedev, altro uomo fidato di Putin e Vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa, protagonista anche lui più volte di dichiarazioni belligeranti, arrivando perfino a sostenere il ricorso alle bombe nucleari per «annientare l'Occidente».
«Vediamo se si ricordano di come baciavano le mani ai soldati russi» - Solovyev, che dall'emittente statale Rossiya1 arringa il pubblico russo con i suoi visionari scenari militari e politici, non ha fatto mistero dei suoi piani audaci durante l'ultima puntata del suo programma: «Bisogna far tremare i bastardi (ndr. gli occidentali) e vista l'alta posta in gioco andiamo a visitare il monumento a Suvorov e vediamo se i milanesi si ricordano ancora di come baciavano le mani ai soldati russi. Se volete essere scortesi, dovete saperlo: i russi partono piano, ma poi cavalcano velocemente», ha detto nel suo monologo.