Lanciata un'iniziativa per rivedere completamente la Costituzione svizzera. La raccolta firme comincerà il 12 settembre.
BERNA - «La Costituzione federale è antiquata»: è il parere dell'ex direttore del Controllo federale delle finanze (Cdf) Michel Huissoud e del co-fondatore della Fondazione per la democrazia diretta Daniel Graf, che con un'iniziativa popolare vogliono una revisione totale.
La raccolta delle firme inizierà il 12 settembre, il 175esimo anniversario della prima Costituzione federale.
L'opinione degli iniziativisti - Come spiegano gli iniziativisti in un'intervista all'edizione odierna del periodico "Beobachter", essi ritengono la Costituzione sorpassata. A loro avviso molte competenze della Confederazione e dei Cantoni sono vetuste.
I due argomentano inoltre che l'epidemia di Covid-19 ha scosso la fiducia di molte persone nella democrazia. Con la loro iniziativa vogliono avviare un processo collettivo: «tutti devono poter partecipare alla redazione» della nuova Costituzione.
Un po' di storia - La prima nacque nel 1848 quando, dopo la fine del Sonderbund, si pose mano a una revisione del Patto federale del 1815. I Cantoni vincitori della guerra la considerarono una legge fondamentale valida per tutti, mentre inizialmente si opposero a questa decisione i Cantoni cattolici che avevano perso. Con essa la Svizzera moderna divenne un'isola democratico-repubblicana nel mezzo delle monarchie europee.
La Costituzione regolamentava le competenze della Confederazione e dei Cantoni e introduceva il diritto di voto e l'eleggibilità per gli uomini. Era innovativa anche nella misura in cui introduceva il principio della separazione dei poteri tra Assemblea federale (potere legislativo), Consiglio federale e Amministrazione federale (potere esecutivo) e Tribunale federale (potere giudiziario).
La prima revisione totale risale al 1874; i cittadini ottennero più diritti civici: libertà di commercio e industria, libertà di credo religioso, libertà di domicilio, diritto al referendum. Al tempo stesso vennero concesse ulteriori competenze alla Confederazione.
Il rinfocolamento della lotta culturale tra i Cantoni cattolici e quelli protestanti, oltre all'acuirsi dei conflitti sociali, comportarono nel 1891 una revisione parziale della Costituzione: essa concedeva il diritto d'iniziativa ai cittadini e ai Cantoni e quindi la possibilità ai cittadini d'influenzare direttamente la stesura del Diritto federale. L'ultima revisione totale risale al 1999.
La macchina democratica - Possono chiedere la revisione totale della Costituzione il Consiglio federale, un membro del Consiglio nazionale o degli Stati, un gruppo parlamentare o una Commissione (mediante un'iniziativa parlamentare o una mozione), un Cantone (tramite un'iniziativa cantonale) o almeno 100'000 cittadini aventi diritto di voto (con un'iniziativa popolare).
Nel caso in cui la revisione sia chiesta dal popolo oppure le due Camere non trovino un accordo sulla modifica, spetta al popolo decidere. Qualora esso decida di sottoporre la Costituzione a revisione totale, si procede al rinnovo integrale delle Camere federali e del Consiglio federale che, nella nuova composizione, si occuperanno del progetto.
La bozza del nuovo testo viene deliberato dai due Consigli; una volta approvato è sottoposto al voto del popolo e dei Cantoni. Se questi l'accolgono, la nuova Costituzione entra in vigore il giorno stesso della votazione popolare, sempre che il decreto federale non preveda altrimenti.