Della questione si è discusso in tribunale: «È un termine generico per i consumatori statunitensi»
NEW YORK - Una corte d'appello statunitense ha confermato venerdì che il termine Gruyère negli Stati Uniti è un nome comune e non può essere riservato a formaggi di questo tipo provenienti dalla Svizzera o dalla Francia.
L'interprofessione del Gruyère, che rappresenta il settore in Svizzera, e il Syndicat interprofessionnel du Gruyère, la sua controparte francese, avevano cercato di registrare il nome nella lista americana dei marchi certificati. A seguito del rifiuto, hanno presentato un reclamo e hanno perso in prima istanza all'inizio del 2022.
«Nessun criterio geografico»
I giudici della corte d'appello hanno ora confermato la decisione. Gli Stati Uniti non hanno le stesse protezioni sulla denominazione degli alimenti dell'Europa, hanno sostenuto nel loro verdetto. L'agenzia per la sicurezza alimentare, la FDA, definisce dei criteri per il formaggio gruyère, come l'esistenza di "piccoli buchi" o il fatto che sia stagionato per almeno 90 giorni. Ma non include criteri sull'origine geografica.
Inoltre, «il formaggio, indipendentemente dal luogo di produzione, è stato etichettato e venduto come gruyère negli Stati Uniti per decenni». In conclusione, scrivono i giudici, i querelanti non possono opporsi a «ciò che è chiaro dagli atti: i consumatori di formaggio negli Stati Uniti capiscono che il termine 'Gruyère' si riferisce a un tipo di formaggio, rendendo il termine generico».
Il rammarico è grande
Le federazioni svizzera e francese sono «deluse», secondo il loro avvocato. «Riteniamo che la situazione reale del mercato statunitense sia diversa da quella descritta dalla corte d'appello e proseguiremo i nostri sforzi per proteggere il marchio di certificazione del prodotto di qualità Gruyère DOP negli Stati Uniti», ha dichiarato Richard Lehv in un messaggio inviato all'AFP.
La decisione è l'ultimo atto di lunga battaglia legale tra l'Interpofessione del Gruyère e un'associazione statunitense di esportazione di prodotti lattiero-caseari, che si è opposta al marchio "Gruyère" introdotto negli Stati Uniti nel 2013.
Dopo la sconfitta in prima istanza dello scorso anno, l'IPG ha deplorato che il formaggio Gruyère svizzero debba competere con un prodotto «con lo stesso nome, ma totalmente diverso». Anche l'Ufficio federale dell'agricoltura (UFAG) si è detto deluso dalla decisione, che a suo dire non può che danneggiare l'intero settore.