Julia Peters, Good Friends for Ukraine: «Ho l'impressione che gli svizzeri stiano iniziando a perdere la pazienza».
BERNA - La solidarietà svizzera per i rifugiati ucraini sta diminuendo, afferma Julia Peters di Good Friends for Ukraine. Sempre più famiglie spingono i loro ospiti ucraini a cercare una propria sistemazione.
Inoltre, la propensione al volontariato e alle donazioni per l'Ucraina sta diminuendo, ha aggiunto Peters in un'intervista alla SonntagsZeitung. «Si può notare nei piccoli dettagli che l'umore sta cambiando, ad esempio nelle colonne dei commenti agli articoli sulle donne ucraine in Svizzera: si dice che siano favorite».
«Ho l'impressione che gli svizzeri stiano iniziando a perdere la pazienza - continua - Ma i rifugiati ucraini al momento non possono tornare nel loro Paese». E aggiunge: «Proprio questa settimana ci sono stati attacchi missilistici massicci sulle città di tutto il Paese. La guerra non finirà presto».
Autorità sopraffatte
La direttrice dell'associazione osserva anche che le autorità svizzere sono sopraffatte. «Hanno sempre rincorso i problemi». Per Peters il federalismo favorisce questo problema. «In ogni luogo si ottiene una risposta diversa alla stessa domanda. Le autorità spesso decidono come meglio credono».
Il motivo principale per cui molti rifugiati ucraini non riescono a trovare lavoro è dovuto alle difficoltà linguistiche e alla burocrazia, spiega la signora Peters. «Il contratto di lavoro deve essere prima approvato dalle autorità», il che scoraggia molti datori di lavoro. «Questo rende l'ingresso nella vita lavorativa una lotteria».