Un prodotto Lindt & Sprüngli su tre che raggiunge gli scaffali dei nostri negozi viene importato dall'estero. Facciamo il punto.
BERNA - Pasqua è sempre più vicina, ormai mancano poche settimane. I coniglietti di cioccolato hanno già invaso i nostri supermercati. Con circa 120 milioni di pezzi venduti ogni anno, il coniglietto d'oro di Lindt & Sprüngli è il prodotto più ricercato. Il marchio "Lindt & Sprüngli" sull'etichetta è una garanzia oltre che sinonimo di qualità. Una fama che automaticamente porta i clienti a presupporre che il cioccolato comprato viene prodotto in Svizzera.
Eppure non sempre è così. I celebri coniglietti per esempio sono prodotti esclusivamente nello stabilimento tedesco della Lindt ad Aquisgrana, come riferisce il “SonntagsBlick”. Un inganno oppure una semplice questione di mercato?
Il famoso marchio vende in Svizzera molti prodotti provenienti da fabbriche estere. Le tavolette di cioccolato Excellence per esempio provengono generalmente dalla Francia, le piccole uova di cioccolato e le palline di Lindor spesso dall'Italia e i Pralinés dalla Germania. «È impossibile produrre tutti i nostri 2’000 prodotti in un unico luogo», spiega il portavoce del gruppo al quotidiano svizzero tedesco.
Importazioni in aumento - Eppure è chiaro che la scelta di spostare parte della produzione all’esterno non è dovuta soltanto a una questione tecnica. Germania, Francia, Italia e Stati Uniti sono oggi più importanti per la produzione di cioccolato della Svizzera.
Dei circa 14’500 dipendenti dell'azienda, solo circa 1’000 sono impiegati nel nostro Paese. Questo può essere legato a considerazioni strategiche, ma soprattutto a minori costi di produzione.
Una tendenza globale - Tuttavia, Lindt & Sprüngli non è l'unico produttore che ha adottato questa strategia. Dal 2011 al 2021, la quota delle importazioni di cioccolato sul mercato svizzero è aumentata dal 34% al 42%. L'esempio di quanto accaduto con la marca Toblerone è l'esempio. L'azienda ha deciso di spostare una parte della produzione dalla Svizzera in Slovenia. Una decisione che ha suscitato grande scandalo tra i consumatori e che impedirà al marchio di mostrare il Cervino sulle confezioni.