L'organizzazione a difesa dei diritti umani tuona: «Chiediamo il divieto totale all'uso di questi proiettili».
BERNA - Amnesty International interviene sui fatti di Basilea dove nel corso di un corteo non autorizzato - organizzato nella Giornata internazionale della donna - i manifestanti sono stati dispersi dalla Polizia che è ricorsa all'uso di proiettili di gomma.
Dei manifestanti pacifici sono stati dispersi sparandogli addosso dei proittili di gomma - «Secondo le testimonianze raccolte - scrive in una nota l'organizzazione a difesa dei diritti umani - la manifestazione si è svolta in modo pacifico. Tuttavia, la polizia ha circondato i
manifestanti e ha sparato proiettili di gomma».
Il comunicato della polizia che vietava il corteo e l'annuncio di controlli d'identità - La polizia, in un comunicato stampa, aveva annunciato che sarebbe stato messo in atto un ampio dispositivo di polizia e che avrebbe effettuato controlli d'identità. «Ma le riprese video - dichiara Amnesty - mostrano la polizia correre verso i manifestanti, strappare loro uno striscione dalle mani e sparare sulla folla a una distanza di pochi metri con pallottole di gomma».
Le testimonianze dei manifestanti - Un manifestante ha raccontato ad Amnesty che «la polizia li ha rapidamente circondati e ha sparato mentre il gruppo cercava di avanzare pacificamente. Questa persona ha riportato delle contusioni, e anche altre persone sono state colpite. La testimone ha visto che almeno un’altra persona è stata colpita alla testa da un proiettile di gomma» riporta nella sua nota Amnesty.
Cosa dice il diritto internazionale - L'organizzazione si dice «molto preoccupata per l’atteggiamento della polizia verso le manifestazioni non autorizzate. Secondo il diritto internazionale - spiegano - tali raduni non dovrebbero richiedere un'autorizzazione poiché permettono di esercitare un diritto umano e beneficiano della presunzione secondo cui le manifestazioni devono essere considerate pacifiche. Inoltre - aggiungono - l'assenza di autorizzazione non giustifica la dispersione di una manifestazione pacifica, né esime le autorità dal facilitare il raduno e proteggere i partecipanti».
Le tattiche di accerchiamento «possono essere applicate unicamente per affrontare delle violenze» - Amnesty ricorda anche che «le tattiche di accerchiamento che consistono nel circondare i manifestanti e a contenerli entro un perimetro limitato possono essere applicate unicamente per affrontare delle violenze o un rischio imminente di violenza proveniente da quel perimetro. Bloccare dei manifestanti in modo indiscriminato o come punizione limita la libertà di riunione e può anche violare altri diritti, come il diritto alla protezione contro la privazione arbitraria della libertà e il diritto alla libertà di movimento», ha dichiarato Alicia Giraudel, esperta di polizia e diritti umani di Amnesty International Svizzera.
Proiettili di gomma in dotazione alla polizia svizzera «sono molto imprecisi» - «I proiettili multipli utilizzati dalla polizia di Basilea e da altre forze di polizia in Svizzera sono intrinsecamente imprecisi - aggiunge - è impossibile prevedere dove si propagheranno. Possono colpire altro oltre al corpo della persona presa di mira, e raggiungere una persona che si trova nelle vicinanze. Inoltre, comportano un rischio importante di causare ferite agli occhi».
La richiesta di una indagine indipendente - Amnesty International chiede «un’indagine indipendente ed efficace su quanto accaduto a Basilea l’8 marzo, come pure il divieto totale dell’uso di proiettili multipli ed esige che la polizia rispetti e protegga il diritto alla libertà di espressione e di riunione».