Università nel mirino: «Invece di medici di famiglia formiamo soprattutto ricercatori»
BERNA - Ogni anno le università hanno a disposizione 1,8 miliardi di franchi per la medicina umana, ma solo il 20% viene effettivamente destinato alla formazione dei futuri dottori: la fetta più grande, quasi il 70%, viene utilizzata per la ricerca, riferisce oggi la SonntagsZeitung.
Beat Sottas, ex caposezione per la politica educativa presso l'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) e ora consulente indipendente, critica questa situazione. «Abbiamo urgente bisogno di dottori di famiglia, ma invece formiamo ricercatori medici», osserva in dichiarazioni riportate dal domenicale.
Il 68enne vorrebbe che fossero destinati maggiori fondi alla formazione orientata alla pratica. A suo avviso diversi studi medici di base - grandi e piccoli - sarebbero disposti a fare loro parte.
Fra questi attori figura ad esempio Medbase, filiale di Migros. «Potremmo formare molto di più», spiega il direttore Marcel Napierala alla SonntagsZeitung. Affinché anche le aziende possano istruire ulteriori professionisti del settore medico la torta di 1,7 miliardi di franchi dovrebbe però a suo avviso essere distribuita in modo nuovo: i soldi non dovrebbero andare solo alle università e agli ospedali. «Se la Svizzera vuole formare un maggior numero di medici di base ha bisogno di questo tipo di aggiustamenti», sostiene Napierala.