Fatture inspiegabili e non controllate, conflitti di interesse, troppi lavoratori esterni. Non tutto è filato liscio all'UFSP
BERNA - Mancanza di trasparenza dei contratti e fatture inspiegabili. Sono alcune delle negligenze che il Controllo federale delle finanze (CDF) rimprovera all'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) in merito all'applicazione informatica sulla vaccinazione contro il coronavirus.
La CDF ha in particolare rilevato "carenze e debolezze nel processo di acquisizione e nel controllo dei contratti e delle fatture" in relazione al sistema di gestione delle iscrizioni alla vaccinazione e alla registrazione dei relativi dati, rivela l'audit pubblicato oggi. Il rapporto parla in particolare di fatture inspiegabili per complessivi 2 milioni di franchi, apparenti conflitti di interesse e un rischio di dipendenza dai fornitori di prestazioni.
Troppo personale esterno - Il CDF critica anche la documentazione incompleta sulla selezione dei fornitori di prestazioni. L'Ufficio federale delle costruzioni e della logistica (UFCL) è stato coinvolto solo dopo la selezione.
I contratti, inoltre, sono stati firmati quando i servizi sono stati forniti e i pagamenti effettuati, evidenzia il rapporto. L'audit denuncia inoltre il ricorso a personale prevalentemente esterno e interinale e la mancanza di un effettivo controllo delle fatture. L'UFSP non ha ad esempio mai chiesto ai due fornitori i documenti che gli avrebbero consentito di verificare le prestazioni fatturate.
Divergenze nelle fatture - Il CDF ha constatato che uno dei fornitori aveva fatturato per diversi mesi importi forfettari di circa mezzo milione di franchi ciascuno.
Tuttavia, è stato impossibile ottenere precisazioni sui servizi effettuati. Inoltre, le fatture per i servizi effettuati nella seconda metà del 2021 non sono plausibili. Confrontando i costi fatturati dai fornitori con le funzionalità sviluppate, si riscontra una divergenza (fattura inspiegata) di 2 milioni di franchi, fa notare il Controllo federale delle finanze.
Il CDF solleva anche il problema della proprietà intellettuale. I contratti prevedono che i fornitori conservino i diritti sull'applicazione informatica. "L'UFSP si pone così in una posizione di maggiore dipendenza". Inoltre, se i fornitori dovessero commercializzare gli sviluppi dell'applicazione, la Confederazione rimarrebbe a bocca asciutta.
Malgrado le manchevolezze constatate, il Controllo federale delle finanze invita a relativizzare la responsabilità dell'UFSP vista "la situazione straordinaria e difficilmente pianificabile in quel momento", legata all'emergenza covid.