Un dolce in condivisione rischia di costare caro alla Locanda Taube. Il presidente di Gastro Lucerna: «Sovrapprezzo senza senso»
LUCERNA - «Quando il cameriere mi ha detto che dovevo pagare dieci franchi per un cucchiaio da dessert in più, ho pensato che fosse un brutto scherzo». Un lettore ha raccontato a 20 Minuten la sua esperienza. Dopo una cena «raffinata», ha voluto condividere con la compagna una mousse al cioccolato. «Ma abbiamo dovuto rinunciare ad avere un secondo il cucchiaio, che era decisamente troppo costoso». È successo nella locanda Taube di Lucerna.
I tre ospiti avevano consumato ciascuno un pasto di due portate e una bottiglia di vino, raggiungendo un conto di circa 200 franchi. Essendo già sazie, le due donne non avevano voglia di consumare un dolce. Il menu, tra l'altro, riporta la possibilità di condividere un piatto, così come il sovrapprezzo di dieci franchi per un coperto aggiuntivo. Gli ospiti però non pensavano che questa regola valesse anche per un solo cucchiaio da dessert, dopo cena.
Per Ruedi Stöckli, presidente Gastro Lucerna, è comprensibile che vengano addebitati dieci franchi in più se una persona ordina un intero menu e lo condivide con un'altra persona ed eventualmente chiede anche un secondo tovagliolo di stoffa. «In tal caso sarebbe giustificato. Ma addebitare dieci franchi per un solo cucchiaio da dessert in più è pazzesco», continua.
Secondo Stöckli, scelte di questo tipo rischiano di essere controproducenti: «Capisco che i clienti si siano arrabbiati, purtroppo ogni ristorante sceglie autonomamente come gestirsi». Anche Stöckli afferma di non aver mai sentito prima di un tale sovrapprezzo. «Non conosco i motivi per cui è stato fatto. Ma se è comunicato in modo ragionevole ha un senso, altrimenti si rischia solo pubblicità negativa».
L'operatore, interpellato, non ha voluto rilasciare dichiarazioni.