È quanto emerge da uno studio condotto nelle regioni svizzero-tedesche e romande
LOSANNA - Le persone malate di cancro sono globalmente soddisfatte della loro cura, stando a un'inchiesta nazionale di Unisanté, il Centro universitario di medicina generale e sanità pubblica, ma vorrebbero più sostegno e informazioni più chiare riguardo la loro malattia.
Tremiladuecento pazienti coinvolti - È quanto emerge da un'indagine, realizzata nel 2021 nelle regioni svizzero-tedesche e romande, cui hanno partecipato 3'220 persone che hanno attribuito la nota 8,7 su 10 alla cura a cui sono state sottoposte.
I punti forti - Tra i punti forti, le persone interrogate hanno menzionato la rapidità per ottenere una diagnosi, l'utilità dei test realizzati, la fiducia nei confronti dei professionisti della salute e ricoveri in ospedale rispettosi dei pazienti.
Le note dolenti - Le risposte dei partecipanti sono più contrastate su altri aspetti. Per esempio, il 47% ha dichiarato di non essere stato informato della possibilità di essere accompagnati da un parente stretto quando è stata annunciata la malattia. Un po' più della metà degli interrogati (52%) ha risposto di non aver ricevuto informazioni scritte sul tipo di tumore o di averle trovate di difficile comprensione.
Per il 42%, i segnali di allarme non sono stati spiegati con la dovuta oculatezza. Per quanto riguarda l'assistenza, il 48% ha risposta che non sono stati proposti sufficienti consigli pratici o di sostegno per gestire gli effetti secondari a lungo termine del cancro e del suo trattamento.
Impatto della pandemia - Diverse domande hanno riguardato l'impatto della pandemia di Covid-19. Il 12% delle persone interrogate ha ad esempio segnalato di aver subito un annullamento o un rinvio delle cure oncologiche. Tra queste, il 37% ha affermato che l'annullamento ha avuto conseguenze negative sul suo benessere emotivo e il 23% su quello fisico.
Mentre l'80% ha dichiarato di essersi sentito in sicurezza durante il ricovero in ospedale, una persona su tre ha deplorato il fatto di non essere stata abbastanza in contatto con i famigliari durante le restrizioni delle visite.
Quest'anno l'indagine riguarderà la Svizzera italiana - L'indagine, che ha interessato la Svizzera tedesca e la Romandia, sarà estesa quest'anno alla Svizzera italiana.