La fondazione sociale Pfarrer Sieber utilizza gli alimenti che le vengono donati per assicurarsi che i bisognosi abbiano da mangiare.
Per il team di cucina, i prodotti donati sono talvolta una grossa sfida.
ZURIGO - Cosa fare con gli alimenti che sono ancora commestibili ma che non possono più essere venduti dai rivenditori al dettaglio? Rivalorizzare, non sprecare! È qui che entra in gioco il programma di donazione di alimenti «Reschteglück».
I grandi distributori, tra cui anche il gruppo Coop, donano alimenti alla fondazione sociale zurighese Pfarrer Sieber che a sua volta fa sì che persone senza tetto e povere possano ricevere pasti adeguati e sani.
Più di cento pasti al giorno - «La data di vendita di un alimento è spesso già passata ma non la data di scadenza», spiega Walter von Arburg, responsabile della comunicazione della fondazione sociale Pfarrer Sieber sulla disponibilità dei prodotti forniti.
È una situazione win-win quando le imprese donano le quantità in eccesso ai bisognosi e al contempo evitano lo spreco alimentare riorganizzando settimanalmente i loro magazzini.
Secondo von Arburg, i grandi distributori e le altre imprese si rivolgono direttamente alla fondazione per offrire le loro donazioni. I prodotti vengono quindi raccolti presso le imprese: «per i trasporti collaboriamo con la Tavola Svizzera. Noi ci occupiamo personalmente solo della raccolta presso piccole imprese», spiega von Arburg. Infine, gli alimenti arrivano nelle grandi cucine della fondazione Pfarrer Sieber che dispone di locali per il congelamento, la refrigerazione e l’immagazzinamento.
Qui, gli alimenti donati vengono smistati, immagazzinati e preparati da esperti e da persone con disabilità cognitive. Ogni giorno vengono preparati più di cento pasti e questo, secondo von Arburg, è già una sfida di per sé: fino all’ultimo, i cuochi non sanno quali ingredienti saranno disponibili per preparare i loro menu.
Anche tu puoi aiutare - «In aprile e maggio riceviamo ad esempio una grande quantità di asparagi», spiega von Arburg. «Per quanto siano deliziosi, mangiare asparagi tutti i giorni può diventare ripetitivo. Allora li prepariamo e poi li congeliamo». Sono soprattutto le grandi catene di supermercati svizzeri che grazie alla quantità di alimenti donati fanno sì che possano essere preparati interi menu. È un punto importante per le oltre cento persone da rifocillare che si ritrovano per mangiare al bar Sunestube di Zurigo o nei rifugi.
Secondo von Arburg, anche i privati donano spesso e volentieri lasciando prodotti a lunga conservazione come pasta, riso e farina nei numerosi punti di raccolta. Oltre agli alimenti, i privati donano spesso anche vestiti e scarpe che possono essere provati e regalati ai bisognosi in un apposito negozio della fondazione Sieber.
«La giornata della buona azione sensibilizza» - «L’anno scorso, alla giornata della buona azione, la fondazione Max Havelaar ci ha donato centinaia di chili di riso», racconta von Arburg. Le donazioni in ogni forma sono lo specchio di una vivace solidarietà sociale poiché confermano ciò che diceva Pfarrer Sieber: «Come individui e imprese, non siamo mai liberi da responsabilità verso gli altri. Soprattutto se gli altri non dispongono delle stesse risorse di cui disponiamo noi.»
La «Giornata della buona azione» è un’iniziativa di Coop.
Fare del bene insieme.
È il motto all’insegna del quale durante la giornata del 6 maggio compieremo insieme una buona azione in tutte le regioni del Paese. Pianifica anche tu, in autonomia o con la tua famiglia, il tuo gruppo di amici o la tua associazione, un’iniziativa a sfondo benefico e condividi il tuo impegno su Instagram, Tiktok, Facebook o Twitter con l’hashtag #GiornataDellaBuonaAzione! Tutti i contenuti condivisi e le altre informazioni sulla «Giornata della buona azione» sono disponibili qui: giornata-della-buona-azione.ch
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