Gli esperti evidenziano come la Confederazione sia corresponsabile ma allo stesso tempo vittima del cambiamento climatico
BERNA - Oltre 200 scienziati di università e istituti di ricerca svizzeri hanno lanciato un appello a sostegno della legge sulla protezione del clima, tema in votazione il prossimo 18 giugno. Anche se da solo non basterà a raggiungere gli obiettivi dell'Accordo di Parigi, il nuovo testo è comunque una tappa decisiva, motivano in una presa di posizione pubblicata oggi.
«Bisogna agire da adesso», scrivono gli scienziati, in quanto già ora la società subisce gravemente l'impatto dei cambiamenti climatici. La legge su cui il popolo sarà chiamato a esprimersi fra due mesi è un controprogetto indiretto all'iniziativa per i ghiacciai, attaccato tramite referendum dall'UDC.
I professori ricordano che la nuova legge riprende l'obiettivo delle zero emissioni nette di gas a effetto serra entro il 2050, che deve permettere di limitare a 1,5 gradi il riscaldamento globale rispetto ai valori preindustriali. Per riuscirci, è indispensabile una diminuzione drastica delle emissioni in Svizzera.
Gli esperti evidenziano come la Confederazione sia corresponsabile ma allo stesso tempo vittima del cambiamento climatico. Ondate di calore, forti precipitazioni e situazioni di siccità sono infatti sempre più frequenti alle latitudini elvetiche, fenomeni che si vanno ad aggiungere alla riduzione del manto nevoso e all'accelerazione dello scioglimento dei ghiacciai.
Il no alle urne alla revisione totale della legge sul CO2 nel giugno 2021 ha indebolito la politica climatica svizzera, proseguono gli scienziati. La Confederazione, lamentano, ha perso posizioni nella classifica delle nazioni più sensibili alla tutela del clima, mentre Paesi vicini e altri come gli Usa stanno mettendo in atto grandi programmi di infrastrutture e pacchetti di finanziamento in questo ambito.
Il testo in votazione a giugno fissa obiettivi intermedi vincolanti e valori indicativi per gli edifici, l'industria e i trasporti. Incoraggia l'innovazione e la sostituzione dei riscaldamenti a combustibili fossili, ricordano i firmatari dell'appello. Insomma, riassume la presa di posizione, la legge «stabilisce un quadro chiaro per economia e popolazione, all'interno del quale saranno implementate le soluzioni migliori».