Lo scorso anno 83 persone sono morte mentre erano in lista d'attesa per un trapianto.
BERNA - La Svizzera ha un grosso problema per quanto riguarda la donazione di organi. A rivelarlo è la SonntagsBlick che presenta uno scenario a tinte fosche per quanto riguarda le persone che sono in lista per un trapianto.
Nel 2022, infatti, ben 83 persone che erano in attesa di ricevere la donazione di un organo sono morte. «Siamo effettivamente in una situazione critica», ha dichiarato al domenicale Franz Immer, direttore di Swisstransplant, la fondazione nazionale per la donazione e il trapianto di organi.
Situazione complicata anche nel 2023 - Al 31 dicembre 2022 su quella stessa lista - secondo i dati pubblicati da Swisstransplant - vi erano ancora 1'442 pazienti in attesa di ricevere un organo. Ventinove dei quali - rivela ancora il domenicale - sono purtroppo deceduti tra gennaio e marzo di quest'anno. Estrapolati su dodici mesi i morti sarebbero ben 116. «È un dato allarmante», commenta il chirurgo cardiaco.
Un barlume di speranza - E parlando di cuore e chirurgia, attualmente in Svizzera sono 53 le persone che sono in attesa di un cuore nuovo. Un'attesa, rivela la fondazione nazionale per la donazione di organi, che mediamente dura 325 giorni. Un (lungo) periodo di tempo nel quale solitamente le condizioni del paziente deteriorano velocemente. Ma per queste persone, da qualche mese, c'è una speranza in più che ha preso forma nelle nuove macchine di perfusione disponibili nelle cliniche cardiache di Berna, Zurigo e Losanna che permettono di allungare notevolmente i tempi per la ricerca di un organo adatto.
In attesa del nuovo consenso - Medici e pazienti guardano poi con speranza alla nuova Legge sui trapianti, quella relativa al consenso presunto, che il popolo ha nettamente promosso alle urne il 15 maggio del 2022. Un (nuovo) sistema che però - stando all'Ufsp - non entrerà in vigore prima del 2025 a causa di alcune problematiche sorte nella creazione del registro che hanno a che fare soprattutto con la protezione dei dati. Un ritardo che naturalmente non rende felice Swisstransplant. «Abbiamo veramente bisogno del consenso presunto», conclude la fondazione. «Prima lo si fa, più vite umane verranno salvate».