L'imprenditrice e consigliera nazionale Magdalena Martullo-Blocher punta il dito contro gli Stati Uniti
BERNA - La Svizzera deve mantenere buone relazioni con tutto il mondo, evitando di farsi coinvolgere in conflitti tra potenze. Si comincia a mandare munizioni per poi finire con il mettere in campo soldati: è l'opinione dell'imprenditrice e consigliera nazionale (UDC/GR) Magdalena Martullo-Blocher, che punta anche il dito contro l'operato degli Stati Uniti non da ultimo nella vicenda Credit Suisse (CS).
«In realtà sono gli americani che avrebbero dovuto salvare la parte marcia statunitense della banca, ma loro hanno fatto pagare la fattura a noi», afferma la 53enne in un'intervista pubblicata oggi dalla Schweiz am Wochenende. «Un esempio di politica da grande potenza. Gli Stati Uniti controllano i mercati finanziari con il dollaro. Chi è escluso è morto. Gli europei hanno inizialmente cercato di stabilire l'euro come valuta di riserva, ma hanno fallito. Ora ci sta provando la Cina. Avrà successo? Anche per la Svizzera sarebbe meglio avere più valute di riserva».
Ma in un braccio di ferro fra Washington e Pechino - chiedono i cronisti - la Confederazione non deve schierarsi dalla parte degli Stati Uniti? «Se si è alla mercé di una grande potenza, come è ora il caso del CS, pensa che sia un bene? Soprattutto per un piccolo stato come la Svizzera è sempre meglio essere in contatto con il mondo intero. La neutralità lo permette».
Intanto però gli Stati Uniti e altri paesi occidentali chiedono a Berna di autorizzare la riesportazione di armi e di confiscare più denaro di russi. «Crede che si rimarrà a queste richieste? Ogni volta che la Svizzera cede, vengono avanzate nuove pretese. Per quanto riguarda l'Ucraina, prima si trattava di forniture di munizioni, poi di armi, di carri armati e ora di aerei - e alla fine dovremmo mandare i nostri figli e le nostre figlie in guerra? Ho sentito personalmente questa richiesta da politici dell'Ue. Abbiamo molti soldati, nell'Ue solo la Francia ne ha di più».
«Non è possibile che il popolo venga preso per il naso e che le leggi vengano eluse con l'inganno», prosegue la presidente della direzione dell'azienda chimica grigionese Ems-Chemie. «La democrazia è stata messa fuori uso anche nel caso dell'iniziativa sull'immigrazione di massa e del Covid».
Tornando al quadro internazionale Martullo-Blocher dice di essere preoccupata per quello che considera un cambiamento di tono di Pechino: il governo cinese sembra che stia preparando la popolazione allo scontro. «Questo rende insicuro il mondo. La Cina e gli Stati Uniti stanno facendo pressione su altri paesi affinché aderiscano a un blocco. Questo non è positivo per la Svizzera. Siamo piccoli, vogliamo la pace, andare d'accordo con tutti e commerciare. Per questo dobbiamo rimanere neutrali, anche quando sotto pressione».
«La Svizzera non deve appartenere a nessun campo», si dice convinta la madre di tre figli. «Non dovrebbe essere dominata da nessuna grande potenza. Nemmeno gli Stati Uniti sono come noi, basti pensare alla loro politica estera militarista o ai ripetuti attacchi contro la nostra piazza finanziaria. La Svizzera deve andare per la sua strada e contribuire a soluzioni pacifiche», conclude.