La cosiddetta "riserva di energia idroelettrica" istituita in settembre dal governo non sarà necessaria quest'anno. E potrà essere usata
BERNA - I grandi gruppi energetici svizzeri potranno presto utilizzare l'acqua tenuta nei bacini quale riserva su mandato del Consiglio federale: guadagneranno quindi due volte, sottolinea la NZZ am Sonntag.
La cosiddetta "riserva di energia idroelettrica" istituita per la prima volta in settembre dal governo non sarà necessaria quest'anno. «È altamente improbabile che la riserva venga utilizzata», ha confermato al domenicale Urs Meister, direttore della Commissione federale dell'energia elettrica (Elcom), cioè l'entità statale che funge da sorvegliante del settore. Attualmente c'è infatti abbastanza elettricità sul mercato.
È quindi molto probabile che la necessità di mantenere la riserva scada il 15 maggio: questo era l'accordo contrattuale, per cui le imprese hanno ottenuto 300 milioni. Ciò significa che l'acqua in questione sarà di nuovo pienamente disponibile: le società potranno turbinarla, producendo circa 400 gigawattora e incassando ulteriori 50 milioni di franchi, calcola la NZZ am Sonntag.
Secondo la testata zurighese questo stato di cose sta sollevando indignazione fra i politici, sia a sinistra che a destra. «L'industria del settore sta incassando due volte», afferma il consigliere nazionale verde Bastien Girod (Verdi/ZH). Anche da parte borghese si sostiene che le imprese stanno guadagnando troppo con la riserva idroelettrica e chiedono che lo strumento creato dalla consigliera federale Simonetta Sommaruga sia rivisto.