La legge sarà messa al voto per la terza volta il prossimo 18 giugno.
BERNA - Alain Berset ha difeso la proroga della legge Covid-19, sottoposta a referendum per la terza volta il 18 giugno. Di fronte a un virus che rimane "imprevedibile", le autorità vogliono la possibilità di adottare misure collaudate, senza ricorrere al diritto di urgenza.
La proroga, decisa dal Parlamento, riguarda solo alcune disposizioni della legge Covid-19, mentre la maggior parte delle norme è stata abrogata, ha ricordato il ministro della sanità davanti ai media a Berna. Gli obiettivi di questo prolungamento sono due: permettere di intervenire per proteggere le persone particolarmente vulnerabili e applicare immediatamente misure in caso di una nuova ondata pandemica.
Le disposizioni, che rimarranno in vigore fino a fine giugno del prossimo anno, permetteranno di continuare a importare e utilizzare i farmaci contro il Covid-19, anche se non ancora omologati in Svizzera, ha ricordato a nome del Consiglio federale. Dal settembre 2020, diversi nuovi medicamenti di questo tipo sono stati utilizzati per trattare persone con un rischio accresciuto di sviluppare una forma grave della malattia, ha sottolineato Berset.
La proroga permetterà inoltre di continuare ad emettere certificati Covid, soprattutto se necessario per i viaggi all'estero. Alcuni paesi richiedono ancora un certificato e altri potrebbero reintrodurre l'obbligo in caso di un nuovo aumento dei contagi.
Protezione nell'ambito del lavoro
La legge fornisce pure una base legale nel settore della protezione dei lavoratori. La Confederazione infatti può obbligare i datori di lavoro a consentire l'home office alle persone particolarmente vulnerabili. In caso di chiusura delle frontiere, permetterebbe ai frontalieri di continuare a entrare in Svizzera, ha sottolineato il presidente della Confederazione. Ben 34'000 pendolari d'oltrenconfine lavorano in ospedali e case di cura elvetici.
Si tratta di una norma particolarmente importante per i cantoni di frontiera, ha insistito il consigliere di stato grigionese Martin Bühler, membro della Conferenza dei governi cantonali, ricordando i primi tempi della pandemia quando non si aveva la sicurezza che il personale di cura frontaliero potesse continuare ad operare nelle strutture svizzere.
C'è anche un altro aspetto importante, ha aggiunto Berset: la proroga fornisce una base legale per finanziare programmi di incoraggiamento per lo sviluppo di medicinali contro il Covid in Svizzera, come richiesto dal Parlamento. Attualmente sono in fase di sviluppo due preparati promettenti, ma necessitano di ancora qualche tempo prima di poter presentare domanda di omologazione. La proroga al giugno 2024 è quindi particolarmente importante in questo caso.
La legge Covid-19 è stata modificata per l'ultima volta lo scorso dicembre. La sua scadenza era prevista per il 31 dicembre 2022, ma il Parlamento ha prorogato alcune disposizioni fino alla fine di giugno 2024. La modifica è stata dichiarata urgente ed è entrata subito in vigore. Per il Parlamento la comparsa di una variante pericolosa al momento non può essere esclusa.
Terza volta in votazione
Il numero di infezioni è diminuito notevolmente nel corso del 2022. Secondo gli ultimi dati disponibili dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), tra il 10 e il 23 aprile di quest'anno sono stati confermati 2147 casi.
Secondo il comitato referendario, la proroga di una legge non più necessaria lascia la porta aperta ai certificati Covid e ad altre misure che considera discriminatorie. Inoltre, a suo avviso, l'abolizione della legge aiuterebbe a superare le divisioni nella società causate dalle misure di protezione. Se l'oggetto venisse respinto alle urne il 18 giugno, le disposizioni saranno abrogate a metà dicembre 2023.
La legge Covid-19 è stata creata come base giuridica temporanea all'apice della pandemia ed è in vigore dal 26 settembre 2020. Modificata più volte e oggetto di due referendum, è stata approvata dal popolo a giugno e a novembre 2021 con oltre il 60%.