Nonostante la diminuzione dell'uso della plastica dovuto alla "tassa" dei 5 centesimi, la Svizzera non tiene il passo di altri paesi
SAN GALLO - La "tassa" dei cinque centesimi è vero che ha portato a un forte decremento del consumo di plastica ma questo non è bastato a evitare alla Svizzera una posizione di metà classifica nel "campionato" dei Paesi più virtuosi. Nel nostro Paese infatti il consumo di plastica è ancora elevato: lo ricorda un articolo del quotidiano Tages-Anzeiger, che cita i dati dell'Ufficio federale dell'ambiente, secondo cui ogni cittadino della Confederazione consumerebbe ancora qualcosa come 127 chilogrammi di plastica all'anno. Troppi se rapportati al consumo di altri Paesi anche con una coscienza ecologica meno sensibile rispetto a quella elvetica.
Dal 2016 il consumo è diminuito dell'88% dopo l'introduzione di un costo di cinque centesimi su ogni sacchetto di plastica da parte dei rivenditori - Stando ai report della Federazione del Commercio al Dettaglio, il consumo di sacchetti di plastica sarebbe diminuito dell'88% negli ultimi sei anni. Questo dopo che i rivenditori hanno introdotto un costo di cinque centesimi su ogni sacchetto di plastica. Ma questo non basta, se i conteggi pro capite rilevati dall'UFAM hanno portato a quei numeri che fanno rientrare la Svizzera fra i Paese a più alto consumo di plastica.
Solo il 10% della plastica viene poi riutilizzata - Nonostante la raccolta differenziata, il tasso di riutilizzo della plastica in Svizzera è solo del 10% circa. La maggior parte finisce nell'inceneritore dopo un breve periodo di utilizzo. Secondo l'organizzazione Ocean Care - ma non è la sola a dirlo - l'incenerimento dei rifiuti di plastica rilascia sostanze tossiche nell'aria.
5'000 tonnellate di plastica finiscono nell'ambiente - Inoltre, molte plastiche finiscono nell'ambiente: uno studio dell'Istituto federale di ricerca Empa - riporta il Tages-Anzeiger - ha dimostrato che «ogni anno 5.000 tonnellate di plastica finiscono nella natura». Per rimuovere i rifiuti plastici da terreni, foreste e corsi d'acqua la Confederazione spende 200 milioni di franchi all'anno.
Vietare l'uso della plastica? «Alle persone non piace» - La professoressa di Economia all'Università di San Gallo Johanna Gollnhofer a chi le chiedeva se vietarne l'uso potesse servire a qualcosa ha risposto: «Spesso il divieto è l'unica leva che la politica ha, ma alle persone non piace quando qualcosa viene loro vietato». Quindi? «La grande sfida è cambiare abitudini, solo così potremo ottenere dei risultati, perché non è sufficiente dire alle persone che qualcosa non va bene».