Sempre più svizzeri lasciano il Paese: oltre 800mila persone se ne sono andate. Un numero record per la storia dell'emigrazione elvetica
ZURIGO - Nonostante si viva meglio che in altri Paesi, che il tasso di sicurezza sociale sia fra i più elevati, che scuola, sanità e servizi funzionino, tanti se ne vanno. Nel 2022 si contavano oltre 800mila svizzeri ad avere dato l'addio alla propria terra: un numero e una percentuale (il 10,9) da record per la storia dell'emigrazione elvetica. Inspiegabile, apparentemente, se si pensa che la Svizzera nella mappa della soddisfazione di vita occupa - come riporta il SonntagsBlick - l'ottavo posto (dietro a Paesi Bassi e Israele) in una classifica che comprende ben 137 Paesi.
Le ragioni dell'emigrazione svizzera - Ma cosa spinge gli svizzeri a lasciare la propria terra? Nuove opportunità di lavoro, la voglia di avventura e un clima meno "ostile" dal punto di vista delle temperature sarebbero all'origine dei flussi migratori dalla terra di Guglielmo Tell verso altri lidi del pianeta. Niente a che vedere con le migrazioni del diciannovesimo secolo (dettate da carestie e catastrofi naturali) o degli anni '20 del secolo scorso generate dalla crescente industrializzazione.
I dati del 2022: trentuno mila persone hanno lasciato la Svizzera - I dati dell'Ufficio federale di statistica attestano che nel 2022 sono state 31mila e 300 le persone che hanno lasciato la Svizzera, mentre 21.900 sono quelle nuove che si sono registrate negli albi anagrafici elvetici.
Ma dove vivono gli svizzeri all'estero? Dal Sudafrica agli Stati Uniti, dalla Gran Bretagna alla Cina e alla Thailandia - Ma verso quali lidi del mondo sono orientate le scelte di chi decide di partire per sempre e rifarsi una nuova vita altrove? Il giornale zurighese riporta le testimonianze di alcuni intervistati. Fra questi Myria, cantante e pianista jazz, e Romain, consulente per varie ambasciate svizzere: la coppia ha scelto di vivere a Pretoria, in Sudafrica.
«All'inizio è stato difficile - hanno raccontato - in Svizzera non ci sono quasi luoghi in cui non si può andare a causa della criminalità o di animali pericolosi. Qui è diverso. Ma la gente ospitale e i paesaggi grandiosi compensano. Il mondo è grande. Siamo curiosi di conoscere altri luoghi e nuove persone. Siamo pronti all'avventura, naturalmente con la dovuta cautela e preparazione.
Il musicista Mathias tra Boston e Los Angelese - C'è chi come Mathias, 47 anni, è andato a stare negli Stati Uniti all'età di 19 anni perché con «con due borse di studio in tasca, volevo studiare batteria e percussioni per uno o due semestri al Berklee College of Music di Boston». Oggi, dopo 28 anni, è ancora lì. «Ancorato qui per la formazione ricevuta in campo professionale» ha spiegato. Musicista indipendente, con la sua laurea e 3400 dollari in tasca, è riuscito oggi a ritagliarsi un posto nella scena musicale locale. Vive attualmente a Los Angeles, si è sposato con una donna di origini israeliane e fa concerti in tante parti del mondo. «Mi sento abbastanza a mio agio negli Stati Uniti, ma non sono diventato americano per questo motivo. L'America comunque rende aperti, tolleranti».
Ada e Ruben e i nuovi compagni di scuola a Cambridge - A Cambridge invece sono "atterrati" Ada e Ruben (11 e 13 anni), assieme al fratello maggiore e ai genitori. «Quando siamo arrivati qui, guardavamo spesso "Peppa Pig" per imparare la lingua» hanno raccontato alla testata zurighese. «Nella nostra scuola ci sono molti bambini di culture e Paesi diversi e ci troviamo bene qui. Un giorno sarebbe comunque bello magari tornare a vivere in Svizzera».
Helen, tra Shangai e Mar Egeo e l'impegno come delegata per la Turchia nel Consiglio degli Svizzeri all'estero - C'è chi invece per seguire la carriera professionale del marito ha rinunciato alla propria, come Helen, 65 anni. Se ne sono andati dalla Svizzera nel 1995. «Stati Uniti, poi Canada e Cina, a Shangai. Ho imparato il cinese e sono sempre stata attiva nel campo della beneficenza. Oggi, dopo che mio marito è andato in pensione, viviamo vicino a Izmir (Turchia), sul Mar Egeo: ho imparato anche il turco e sono delegata per la Turchia nel Consiglio degli Svizzeri all'estero e presiedo anche il PLR Internazionale. Quando ci si muove in altre culture, la visione del proprio Paese cambia» ha spiegato al domenicale.
L'amante delle belle auto e delle Harley Davidson finito in Thailandia: «In Svizzera non mi sentivo più a mio agio, sembrava di vivere in uno Stato di polizia» - Doveva essere una vacanza, ma un viaggio in barca a vela l'ha trasformata nella sua nuova residenza: Franz (75 anni) di Zurigo vive adesso a Pattaya, costa orientale della Thailandia. «Mi sentivo sempre più a disagio nel mio Paese, stufo della politica sugli stranieri, stufo dei controlli della polizia: mi sembrava di vivere in uno Stato di polizia. Venduto tutto: casa, auto, Harley-Davidson. Vado in barca a vela. La vita può finire in fretta, voglio solo godermela» ha confessato durante il racconto della sua storia.
E proprio in Thailandia la percentuale di pensionati svizzeri - secondo una recente rilevazione del Dipartimento degli Affari Esteri - è superiore alla media. «Il costo della vita più basso e il clima sono fattori decisivi» ha commentato Lea Zürcher, la portavoce. Dallo stesso dipartimento escono anche i dati relativi all'età degli emigranti svizzeri: «Il 23% ha più di 65 anni, il 56% oscilla tra i 18 e i 65 anni e il 21% è minorenne».