Notificati alla Seco gli averi di persone, organizzazioni e organismi della Federazione russa
BERNA - Ammontano a 7,4 miliardi di franchi le riserve e i valori patrimoniali detenuti in Svizzera dalla Banca centrale della Federazione Russa. È quanto ha comunicato oggi il Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR) al Consiglio federale che aveva deciso di sottoporre tali averi all'obbligo di notifica.
Le persone, le organizzazioni e gli organismi che detengono o controllano riserve e valori patrimoniali della Banca centrale della Federazione Russa, o per i quali agiscono da controparte, erano tenute a notificarlo alla Segreteria di stato dell'economia entro il 12 aprile 2023. In base alle sanzioni dell'UE nei confronti della Russia, l'obbligo di notifica si applica anche nell'UE, precisa una nota odierna del DEFR.
Dal 25 marzo scorso è vietata qualsiasi transazione relativa alla gestione di riserve e di valori patrimoniali della Banca centrale russa. Pertanto, i valori patrimoniali di quest'ultima sono considerati beni immobili.
L'importo dei valori patrimoniali immobili deve essere distinto dalla somma di averi e valori patrimoniali bloccati in Svizzera (7,5 miliardi di franchi). Questi ultimi sono posseduti o controllati da persone, imprese o organizzazioni sanzionate e sottostanno al blocco degli averi secondo l'articolo 15 dell'ordinanza che istituisce provvedimenti in relazione alla situazione in Ucraina.
Nell'UE si sta discutendo se i valori patrimoniali della Banca centrale della Federazione Russa vadano utilizzati a scopo di investimento e se i relativi proventi debbano essere destinati alla ricostruzione dell'Ucraina. La Svizzera segue da vicino queste discussioni, specifica il comunicato.