A poche settimane dalle vacanze estive, la situazione nelle scuole svizzere non è semplice
BERNA - Fino a qualche anno fa, Lukas (nome di fantasia) era un giardiniere. Tuttavia, poiché voleva fare qualcosa di «maggiormente significativo» e «utile alla società», ha deciso di diventare insegnante. Nel 2022, ha completato la sua formazione universitaria e, da quest'estate, insegna in una scuola primaria a Zurigo. Tuttavia, il 31enne è già così frustrato che ha più volte pensato di mollare tutto e cambiare mestiere. La testimonianza è riportata dal Tages Anzeiger. L’uomo, come molti suoi colleghi, ha cominciato la professione con grande entusiasmo, salvo poi restare “schiacciato” dal «sovraccarico di lavoro».
A questo aspetto, va aggiunta la mancanza (ormai cronica) di personale nella scuola elvetica. Thomas Minder, presidente dell'Associazione svizzera dei dirigenti scolastici (VSLCH) sottolinea come la situazione non sia cambiata molto rispetto allo scorso anno scorso: «È difficile trovare buoni insegnanti o anche solo insegnanti». A questo proposito, nel canton Turgovia, a meno di tre mesi dall’inizio del nuovo anno scolastico si registrano circa 180 offerte di lavoro destinate a docenti. Negli altri territori la situazione non è migliore: A Lucerna, il numero è superiore a 200, a Zurigo invece si arriva a 630. L’associazione degli insegnanti Svizzera (LCH) non è sorpreso dalla persistente carenza. Da anni, infatti, chiedono misure per rendere più attraente la professione.
Salome Studer ha 49 anni ed è docente da 26 anni. Attualmente, insegna inglese, francese e sport in una scuola primaria nel canton Turgovia. Ha un impiego a tempo parziale, al 60%. Tuttavia, contando le riunioni e i corsi di formazione, che deve frequentare di solito nel suo tempo libero, arriva al 75%. «Purtroppo - conclude - a dispetto di quanto credono molti, non abbiamo 13 settimane di vacanza».