In Svizzera ogni persona spreca 330 chili di cibo all'anno. «Dobbiamo dare alle risorse e agli agricoltori la considerazione che meritano»
BERNA - Il 40% del cibo prodotto al mondo non viene mai consumato. Come se tutta la merce elaborata tra il primo gennaio e il 26 maggio 2023 venisse buttata alla spazzatura. Un fatto «assurdo» a dire di Wwf Svizzera che, in prossimità della Giornata contro lo spreco alimentare, pubblica un rapporto in cui mostra le conseguenze ambientali (ed economiche) di questo fenomeno.
Ma a che cosa corrisponde il 40%? Come spiegato da Mariella Meyer, Senior Manager Sustainable Markets presso il WWF Svizzera, «ogni anno, nel mondo, sprechiamo 2,5 miliardi di tonnellate di cibo». E solo nella Confederazione, puntualizza il rapporto, ne sprechiamo circa 330 chili a persona. Ne consegue che, contando solo le verdure e la carne di manzo che finiscono alla spazzatura, ogni anno la Svizzera produce 1,4 milioni di tonnellate di Co2.
Dove si spreca - Poco più della metà del cibo Confederato «va sprecata già prima che il cibo arrivi nei negozi - durante la raccolta, la lavorazione o la distribuzione. Il resto va perso nella vendita al dettaglio, nella gastronomia o in casa».
Lungo l'intera catena del valore, ogni persona residente in Svizzera spreca 45 chili di verdura fresca, generando in questo modo 83 chili di Co2 inutili. Va un po' meglio per la carne bovina, di cui si sprecano cinque chili pro capite l'anno, ma il cui spreco produce comunque la medesima quantità di Co2 della verdura fresca, ossia 83 chili.
E il rapporto sottolinea ancora: «Dobbiamo dare al cibo, alle nostre risorse naturali e agli agricoltori la considerazione che meritano. Nel 2022, la Confederazione ha pubblicato un piano d'azione contro lo spreco alimentare che definisce le misure trasversali di riduzione degli sprechi nei diversi settori. Il piano ha carattere volontario. Le aziende del settore alimentare e della ristorazione, nonché le città e i Cantoni, sono attori importanti nella sua attuazione».
«Il Wwf sostiene le azioni delle aziende partecipanti, affinché con ogni mezzo possibile si raggiunga l'obiettivo di riduzione del 50%. Si prevede l’elaborazione dei risultati intermedi completi e quantitativi entro il 2025, al fine di determinare l'ulteriore iter del piano d'azione. Da troppo tempo si attende l’introduzione dell'obbligo giuridico di abbattimento degli sprechi alimentari per gli operatori economici, a tutti i livelli della produzione e della distribuzione».
Ecco una lista di consigli stilata da Wwf per non sprecare cibo: