In Svizzera la stagione meteorologica ha fatto registrare 1,5 gradi in più rispetto alla norma tra 1961 e 1990. E in Ticino anche peggio.
BERNA - In media svizzera, rispetto alla norma del trentennio 1961-1990, la primavera meteorologica del 2023 si è rivelata 1,5 gradi più calda. A sud delle Alpi, l'eccesso di temperatura per il periodo dal primo marzo alla fine di maggio è stato di oltre due gradi.
La temperatura media nella Confederazione è stata invece più o meno in linea con quella degli ultimi 30 anni, riferisce oggi - anche se propriamente la primavera meteorologica finisce tra tre giorni - in un comunicato il servizio meteorologico della radiotelevisione della Svizzera tedesca SRF Meteo.
A nord delle Alpi, la primavera passerà negli annuari dei meteorologi come particolarmente umida. Nella Svizzera centrale e orientale non era stata tanto piovosa da decenni. Secondo SRF Meteo, a Glarona, con oltre 500 millimetri di precipitazioni, è stato stabilito il primato dall'introduzione della rete di misurazione automatica nel 1981.
In Ticino, invece, a seconda delle regioni è stata una primavera più avara di pioggia rispetto alla norma. A Lugano è caduto solo l'80% delle precipitazioni abituali. Tuttavia, rispetto alla primavera del 2022 la quantità d'acqua scesa dal cielo è risultata doppia.
A nord delle Alpi, il soleggiamento è stato inferiore rispetto agli anni 2020 e 2022. Dal confronto con l'anno scorso emerge che a Zurigo le ore di sole sono state la metà, e rispetto alla primavera del 2020 il deficit di soleggiamento rappresenta circa 350 ore. Tuttavia, fa notare SRF Meteo, esattamente dieci anni fa, c'erano state 50-100 ore di sole in meno nella maggior parte delle località in cui si rileva il soleggiamento.