Per tutti i tre temi in votazione si profila l'approvazione: i risultati dell'ultimo sondaggio di Tamedia e 20 Minuti
BERNA - Sì, sì e sì. La popolazione elvetica sembra intenzionata ad accettare tutte e tre le proposte per cui si andrà alle urne: la tassazione dei grandi gruppi di imprese, la protezione del clima e la Legge Covid-19.
È quanto emerge dalla terza e ultima rilevazione del sondaggio di Tamedia e 20 Minuti sulle votazioni federali del 18 giugno, alle quali manca ormai poco più di una settimana. Come già mostrato dai primi due sondaggi, anche a pochissimo dal voto i cittadini sembrano quindi avere le idee in chiaro per tutte e tre le proposte.
Imposta minima verso il sì
L'attuazione del progetto dell'OCSE e del G20 sull'imposizione dei grandi gruppi di imprese è chiaramente sostenuta dalla popolazione (71% di sì, 26% di No). La proposta gode di un forte sostegno da parte di tutti gli schieramenti politici, compreso il PS, che è l'unico grande partito ad aver deciso di votare contro (oltre all'astensione dei Verdi).
La maggioranza delle persone ritiene fondamentale ed equo che le grandi imprese paghino «una quota maggiore delle loro imposte» in Svizzera. Per i contrari, l'argomento più convincente riguarda il pericolo che l'attrattiva economica elvetica sia compromessa, con il «rischio» di perdere grossi contribuenti. C'è poi chi mette in dubbio la regolamentazione delle entrate supplementari, che «dovrebbe andare a beneficio dell'intera popolazione e non essere usata per tagli fiscali unilaterali»
Legge Clima verso il sì
Viene inoltre confermato il trend verso il sì (56% favorevoli, 43% contrari) alla Legge sul Clima (Legge federale sugli obiettivi in materia di protezione del clima, l’innovazione e il rafforzamento della sicurezza energetica), con le intenzioni di voto che si sono consolidate lungo chiare linee partitiche. Mentre i simpatizzanti dei partiti di sinistra (PS, Verdi) e dei Verdi liberali sono fortemente favorevoli alla questione, i sostenitori dell'UDC respingono chiaramente la legge (89%). Il Centro (la cui maggioranza è a favore) e il PLR (la cui maggioranza è contraria), invece, si situano nel mezzo.
L'argomento più sostenuto dai favorevoli è quello che anche la Svizzera debba dare «il proprio contributo a superare la crisi climatica», ma anche che rinunciare ai combustibili fossili ridurrebbe la dipendenza della Svizzera dall'estero. D'altra parte, la maggior parte dei contrari teme sia «un aumento dei costi energetici» sia la minaccia di una «carenza» durante i mesi invernali.
Legge Covid verso il sì
Anche la revisione della Legge Covid-19 (che proroga alcune disposizioni fino alla fine di giugno 2024) è probabile che venga accettata (62% di voti favorevoli e 37% di contrari), nonostante il netto rifiuto tra i simpatizzanti dell'UDC (72% di No).
I favorevoli non escludono l'arrivo di altre ondate di coronavirus e ritengono quindi «importante» che la Confederazione possa avere delle basi giuridiche forti per contrastarle. Tra i contrari, l'argomento che va per la maggiore è invece quello che la «pandemia di Covid-19 è finita e che non sono necessarie altre misure».
Tutto deciso quindi? Lo potranno confermare solo le urne.
Il sondaggio - Dal 31 maggio al 1° giugno, 11'953 persone da tutta la Svizzera hanno partecipato alla seconda tranche del sondaggio di 20 minuti e Tamedia in vista delle votazioni federali del 18 giugno. Il sondaggio è stato condotto in collaborazione con LeeWas. LeeWas modella i dati del sondaggio sulla base di variabili demografiche, geografiche e politiche. Il margine di errore è di 1,4 punti percentuali.