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CROCE ROSSALa Croce Rossa va a caccia di fondi

07.06.23 - 16:26
Confrontata da gravi difficoltà finanziarie, l'organizzazione umanitaria tratta con i principali Paesi donatori per ottenere più soldi.
Ti-Press
Fonte ats
La Croce Rossa va a caccia di fondi
Confrontata da gravi difficoltà finanziarie, l'organizzazione umanitaria tratta con i principali Paesi donatori per ottenere più soldi.

GINEVRA - Il CICR, confrontato con gravi difficoltà finanziarie, è in trattativa con la Svizzera e gli altri principali donatori per ottenere più fondi. L'atteggiamento della Svizzera nei confronti dell'organizzazione influenza quello degli altri Paesi, sottolinea la presidente dell'organizzazione.

«La discussione è ancora in corso», ha dichiarato Mirjana Spoljaric alla stampa oggi ad Avully (GE), a margine della presentazione di un drone antimine del Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR). Nelle ultime settimane, il CICR ha avuto colloqui simili con gli altri principali donatori, ossia gli Stati Uniti, la Germania, l'UE e le autorità britanniche.

La Svizzera versa al CICR poco più di 160 milioni di franchi all'anno e ha inoltre concesso un prestito di 200 milioni per far fronte agli effetti della pandemia. La questione è ora se questo prestito debba essere rimborsato.

L'esempio svizzero
Il CICR, che fino alla fine dell'anno non saprà quale sarà la risposta al suo appello, ha già ridotto per quest'anno il suo budget di 440 milioni. Come altri, l'organizzazione subisce le conseguenze dell'inflazione e del calo di generosità dei donatori legati alla pandemia e alla guerra in Ucraina.

«Quello che chiediamo sono contributi aggiuntivi», e soprattutto flessibili, ha detto la presidente Spoljaric. «La Svizzera sa qual è il nostro deficit di fondi».

L'organizzazione vorrebbe ampliare la sua base di donatori, «ma questo non avviene dall'oggi al domani». «Naturalmente la Svizzera è importante per il CICR» e il suo sostegno significativo incoraggia altri Paesi ad aiutare l'istituzione, ha aggiunto Spoljaric.

L'organizzazione ha recentemente annunciato che sarà costretta a licenziare 1800 dei suoi 20'000 dipendenti. Diverse delegazioni saranno chiuse. L'organizzazione deve tuttavia poter continuare a «lavorare nelle zone di conflitto» per aiutare i civili, ha insistito la presidente.

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COMMENTI
 

Raptus 1 anno fa su tio
....per poi dare 400 000 fr all anno d stipendio al direttore ?

Princi 1 anno fa su tio
si si ho già pronto un assegno !!!!!
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