Oggi la firma del contratto di garanzie fra Berna e la Banca, l'acquisizione verrà completata entro il 12 giugno
BERNA - UBS ha annunciato che probabilmente completerà l’acquisizione di Credit Suisse il 12 giugno 2023. L’acquisizione era l’elemento centrale del pacchetto del 19 marzo «con il quale il Consiglio federale ha garantito la stabilità finanziaria e dunque prevenuto danni all’economia nazionale» recita un comunicato governativo.
La firma questa mattina del contratto di garanzia a copertura delle perdite - Per consentire la transazione, «la Confederazione ha concesso a UBS una garanzia a copertura di eventuali perdite derivanti dalla realizzazione di attivi di Credit Suisse. Il relativo contratto è stato firmato oggi 9 giugno» viene annunciato.
Garanzia limitata a 9 miliardi - In caso di perdite, l'istituto guidato da Sergio Ermotti assumerà come noto i primi 5 miliardi di franchi e la Confederazione si farà carico dell'importo eccedente tale cifra, per un massimo di 9 miliardi. Il calcolo di esse si basa sul valore netto e tiene quindi anche conto di eventuali utili dalla realizzazione del portafoglio.
UBS riprende un portafoglio di attivi non rientranti nella sua attività principale - Con l’acquisizione di Credit Suisse, UBS riprende anche un portafoglio di attivi «che non rientra nella sua attività principale e non corrisponde al profilo aziendale e di rischio. Per questo motivo, il 19 marzo 2023 la Confederazione si è dichiarata disposta a farsi carico di una parte delle perdite che potrebbero derivare dalla realizzazione di tali attivi, in virtù dell’articolo 14a dell’ordinanza di necessità» si legge. In caso di perdite, UBS assumerà i primi 5 miliardi e la Confederazione si farà carico dell’importo eccedente tale cifra per un massimo di 9 miliardi di franchi. «Il calcolo delle perdite si basa sul valore netto e tiene quindi anche conto di eventuali utili dalla realizzazione del portafoglio» si specifica.
Acquisizione completata entro il 12 giugno - Secondo quanto comunicato da UBS, l’acquisizione di Credit Suisse sarà completata al più presto il 12 giugno 2023. «L’acquisizione è stata necessaria per evitare un fallimento o un risanamento di Credit Suisse con gravi conseguenze per l’economia svizzera e la stabilità finanziaria internazionale. Ora con la firma del contratto di garanzia una componente principale di tale acquisizione è stata portata a termine».
La copertura di uno specifico portafoglio degli attivi Credit Suisse - L'accordo prevede la copertura di uno specifico portafoglio degli attivi Credit Suisse, «che equivale a circa il 3 per cento degli attivi complessivi di UBS dopo l’acquisizione. In primo piano figurano crediti, derivati e prodotti non strategici e non strutturati dell’attività non principale («non-core unit») di Credit Suisse. UBS fornirà periodicamente informazioni sull’attività non principale nel quadro dei reporting trimestrali».
Perdite coperte: «Di principio rientrano nella garanzia soltanto le perdite effettive» - «Confluiscono nel calcolo sia gli eventuali ricavi che le eventuali perdite. Soltanto quando tutti gli attivi saranno stati realizzati, UBS potrà far valere nei confronti della Confederazione un’eventuale perdita superiore a 5 miliardi di franchi (fino a un importo massimo non superiore a fr. 14 mia.)» continua la nota diramata pochi minuti fa.
Diritto di garanzia, assunzione dei costi - UBS paga alla Confederazione un diritto di garanzia che comprende un emolumento per la stipula del contratto («initial set-up fee») dell’ordine di 40 milioni di franchi, un emolumento annuo a copertura tra l’altro dei costi di consulenza della Confederazione («annual maintenance fee») pari allo 0,4 per cento di 9 miliardi (36 mio. all’anno) e un premio di rischio annuo («annual drawn portion fee») pari allo 0–4 per cento di 9 miliardi, a seconda delle perdite realizzate e attese. Maggiori sono le perdite, più elevato è il premio di rischio, che deve essere versato solo se si esercita il diritto alla garanzia.
Durata del contratto - Il contratto è valido fino alla realizzazione dell’intero portafoglio garantito. UBS può recedere dal contratto in qualsiasi momento, ma in tal caso rinuncerebbe alle prestazioni di garanzia della Confederazione.
Unità organizzativa separata per la gestione dei valori patrimoniali - La garanzia federale è vincolata a condizioni molto severe. UBS è tenuta a gestire i valori patrimoniali in modo tale da ridurre al minimo le perdite e massimizzare i ricavi. Per garantire il rispetto di tali condizioni, la Confederazione ha pieno diritto di informazione e di verifica. UBS deve creare una struttura organizzativa adeguata sotto forma di unità organizzativa distinta che comprenda un comitato di vigilanza e presentare alla Confederazione un rapporto a cadenza trimestrale. Inoltre, UBS può richiedere il versamento della garanzia soltanto se mantiene la sede principale in Svizzera.
«L’obiettivo principale della Confederazione è di contenere il più possibile i rischi finanziari e giuridici per se stessa e dunque per i contribuenti. La Confederazione e UBS vogliono fare in modo che la realizzazione degli attivi avvenga possibilmente senza perdite, affinché non si debba ricorrere alla garanzia federale».
Rimborso completo dei mutui a sostegno della liquidità («public liquidity backstop», PLB) da parte di Credit Suisse - Il pacchetto del 19 marzo 2023 contiene anche una garanzia in caso di dissesto pari ad al massimo 100 miliardi di franchi che la Confederazione ha concesso alla Banca nazionale svizzera (BNS) per l’erogazione di mutui a sostegno della liquidità. A fine maggio Credit Suisse aveva rimborsato alla BNS l’importo totale del PLB. «Finora la Confederazione non ha dunque subito perdite e, anzi, a fine maggio questa garanzia le aveva permesso di incassare entrate pari a 111 milioni».