Si intende tenere maggiormente con della digitalizzazione, della sostenibilità, e delle condizioni di lavoro degli operatori culturali.
BERNA - La Confederazione, alla luce della crisi pandemica, intende riorientare la promozione culturale tenendo conto maggiormente della digitalizzazione, della sostenibilità, e delle condizioni di lavoro degli operatori culturali.
Sono questi alcuni dei principali campi d'azione inclusi nel messaggio sulla cultura 2025-2028 - che verrà inviato in consultazione fino al 22 settembre - approvato oggi dal Consiglio federale assieme a una proposta di finanziamento di poco superiore al miliardo di franchi.
Una nuova situazione
La crisi scatenata dalla pandemia è stata un momento di svolta per il settore della cultura, stando a una nota odierna del Dipartimento federale dell'interno (DFI). L’interruzione delle attività ha ricordato quanto sia importante la cultura per il benessere delle persone.
Ma la pandemia ha fatto emergere anche carenze sistemiche, come la precarietà della sicurezza sociale di molti operatori, accelerando o accentuando tendenze già in atto come il cambiamento nelle abitudini di consumo del pubblico, che si riflette in un forte aumento della domanda di prodotti in streaming.
Infine, la crisi ha evidenziato quanto sia importante la stretta collaborazione tra i diversi livelli dello Stato, la società civile e il settore privato per il successo della politica culturale in Svizzera.
Sei campi d'azione
Quanto accaduto ha spinto la Confederazione, assieme ai suoi interlocutori - Cantoni, Città, Comuni e le associazioni culturali di tutte le discipline - a riorientare il proprio sostegno sulla base di sei campi d’azione
In primo luogo, la Confederazione intende dare il proprio contributo affinché gli operatori culturali professionisti possano accedere a una retribuzione e una sicurezza sociale adeguate, impegnandosi per garantire condizioni quadro eque e pari opportunità nel settore della cultura. In seconda battuta, s'intende considerare maggiormente le fasi di lavoro che precedono e seguono la produzione.
Berna vuole inoltre considerare maggiormente i formati digitali e ibridi di produzione, diffusione e mediazione. Un ulteriore campo d'attività riguarda la sostenibilità: la Confederazione continua a sviluppare la Strategia sulla cultura della costruzione e contribuisce ad affrontare il cambiamento climatico, a proteggere la biodiversità e a incentivare le energie rinnovabili. Adotta inoltre misure per promuovere la sostenibilità nel settore culturale e sostiene la coesione sociale garantendo in vari modi (promozione dell’inclusione, nuove forme di partecipazione culturale, rafforzamento della cultura amatoriale) un ampio accesso alla cultura.
Gli ultimi due campi d'attività riguardano la valorizzazione del patrimonio culturale materiale, immateriale e digitale, sostenendo anche quelle attività volte ad affrontare in modo etico e professionale le questioni legate al patrimonio storicamente problematico, e un forte impegno nella politica culturale internazionale.