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SVIZZERA18 giugno, si vota su tutto (e di più)

11.06.23 - 08:07
Una gran quantità di oggetti saranno in votazione domenica prossima in nove cantoni e svariati comuni
Depositphotos (roibu)
Fonte Ats
18 giugno, si vota su tutto (e di più)
Una gran quantità di oggetti saranno in votazione domenica prossima in nove cantoni e svariati comuni

BERNA - Oltre che in Ticino, domenica prossima in nove cantoni e numerosi comuni il popolo si esprimerà su temi locali. Alcuni oggetti hanno però rilevanza nazionale, altri una eco particolare a sud delle Alpi e altri ancora spiccano per la loro originalità.

Nei cantoni di Berna e Ginevra, gli aventi diritto di voto sono chiamati a pronunciarsi, tra le altre cose, sull'introduzione di un congedo parentale. I due progetti sono molto diversi e scombussolano il classico confronto tra destra e sinistra. Dalle urne potrebbero uscire segnali su cosa sia realizzabile a livello nazionale.

Valori di stima immobiliare - Tra i numerosi oggetti loro sottoposti, solettesi e ginevrini si pronunciano sui valori di stima immobiliare. Nel canton Soletta risalgono al 1970 e corrispondono solo al 22% circa del valore attuale. Il diritto federale impone un adattamento verso l'alto. Per opporvisi, ambienti legati all'UDC hanno promosso con successo un'iniziativa popolare. Il testo prevede che l'adeguamento avvenga al più presto nel 2032. Il Consiglio di Stato sostiene che, se l'iniziativa venisse accettata, il diritto superiore sarebbe violato.

La dinamica è analoga a quella in Ticino, dove un'iniziativa popolare voluta da UDC, e sostenuta da Lega, Il Centro e PLR, intende neutralizzare un prospettato, entro il 2025, aumento dei valori di stima immobiliare che genererebbe una progressione delle imposte sulla sostanza.

A Ginevra, contro la legge sul tema, che concerne ville e proprietà per piani, la sinistra e i sindacati hanno promosso con successo il referendum. L'ultima valutazione di alcune proprietà risale persino al 1964.

La norma prevede una stima individuale, ma fino a quando questa non sarà effettuata, estende quella attuale aggiungendo un aumento del 12%, seguito da un'indicizzazione annuale limitata all'1%. Allo stesso tempo, è prevista una diminuzione lineare del 15% dell'imposta sulla sostanza e un leggero aumento dell'imposta sugli utili immobiliari. Il Consiglio di Stato è contrario alla legge perché comporta una diminuzione del gettito fiscale.

Salario minimo comunale - Gli elettori delle città di Zurigo e Winterthur (ZH) si pronunciano sull'introduzione di un salario minimo. Finora in Svizzera questa rimunerazione non è mai stata introdotta a livello comunale. Lo stipendio minimo del capoluogo sarebbe di 23,90 franchi all'ora; di 23,00 nella sesta città svizzera per numero di abitanti.

Se un salario minimo comunale sia legalmente ammissibile o no, tuttavia, è una questione aperta, su cui saranno verosimilmente chiamati a statuire i tribunali. Inoltre, alle Camere federali viene dibattuto un progetto volto a far prevalere i salari stabiliti nei contratti collettivi di lavoro su quelli minimi cantonali. Ciò dovrebbe allora valere anche per i salari minimi comunali.

Si vota su tutto e di più - Argoviesi e vodesi si pronunciano sull'iscrizione della protezione del clima nella costituzione cantonale votando su due iniziative popolari. Quella vodese è molto simile - i promotori la definiscono «sorella minore» - all'"Iniziativa per i ghiacciai" a cui è stato opposto un controprogetto indiretto, la legge sul clima, su cui il popolo svizzero vota la stessa domenica.

Gli oggetti elencati non sono che un assaggio di un menu assai variegato. Si va dall'istituzione di un ufficio cantonale del difensore civico (Argovia) a crediti per cure palliative (Sciaffusa) passando per vari oggetti fiscali (Soletta, Ginevra) e per un adattamento del freno all'indebitamento (Berna).

I giurassiani, dopo il "caso Maudet" a Ginevra, sono chiamati a esprimersi sul principio della rimozione dal loro incarico dei consiglieri di Stato in caso di mancanza grave o di incapacità prolungata a svolgere le loro funzioni.

A Ginevra si vota sull'inserimento nella costituzione di due nuovi diritti fondamentali: l'integrità digitale e il diritto all'alimentazione. Il primo intende garantire la protezione dal trattamento abusivo dei dati, la sicurezza in linea e il diritto all'oblio. Non è contestato. È la prima votazione popolare su questo tema in Svizzera. Il diritto all'integrità digitale viene equiparato all'integrità fisica e psichica.

Il diritto all'alimentazione è più controverso. Sarebbe una prima in Europa. I partiti borghesi, tranne l'Alleanza del Centro, sono contrari a un articolo giudicato esclusivamente dichiarativo, che non cambierebbe nulla nella pratica. Il progetto è nato durante la pandemia di Covid-19, quando a Ginevra si sono viste centinaia di persone in fila per ricevere cibo gratuito.

Lo strano patriziato di Basilea al voto - A Basilea si rinnova il legislativo del Comune patriziale (Bürgergemeinde). Il patriziato della città sul Reno, che è il più grande della Svizzera, è l'unico nella Confederazione dotato di un parlamento (di 40 membri) - il potere legislativo in genere è esercitato dall'assemblea dei patrizi, ricorda il Dizionario storico della Svizzera.

Attualmente nel Bürgergemeinderat, la più alta autorità della collettività, né destra né sinistra dispongono della maggioranza. L'ago della bilancia è rappresentato dal gruppo costituito da Partito evangelico e Verdi liberali.

Hanno diritto di eleggere solo i maggiorenni attinenti di Basilea domiciliati in città, ossia circa 45'000 persone (da confrontare alla popolazione residente che supera quota 170'000). L'autorità legislativa, che poi designa l'esecutivo (Bürgerrat), viene rinnovata ogni sei anni. Ha poche competenze, tra le quali spiccano le naturalizzazioni (concede l'attinenza comunale, senza la quale è impossibile acquisire la nazionalità svizzera).

Le peculiarità istituzionali di Basilea non si limitano al patriziato. La città non dispone né di un Consiglio comunale né di un Municipio. Le funzioni legislativa ed esecutiva sono assunte dal Gran Consiglio e dal governo cantonale.

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COMMENTI
 

Lello 1 anno fa su tio
se si facesse una legge che per ogni argomento si può votare una volta ogni 5/10 anni ci sarebbero alcune proposte inutili in meno

volabas56 1 anno fa su tio
Non è difficile capire come bisogna votare. Basta fare tutto il contrario di cosa ci dice la politica; tanto si sa che il governo non è con ii popolo.

Tracy 1 anno fa su tio
Appunto si vota su tutto e di più come riporta il titolo, in poche parole su tutto e niente. Questo rappresenta molto bene la Svizzera in questo momento e cioè un grande minestrone pieno di condimenti che non centrano niente l’uno con l’altro, insomma che si contraddicono. Si potrebbe anche chiamarla la ‘’Zuppa Borsch’’ che sarà indigesta per tutti come dice Lulo. Tutte queste votazioni mirano ad alzare la temperatura nella popolazione e a creare ancora più confusione. Credo sia opportuno di concentrarci in questo momento su tre temi molto importanti: il clima, il covid e la tributaria perché interessa tutti noi.

TeresaBaliresa 1 anno fa su tio
No a tutto. Basta votare in favore delle corporazioni e gli ultra ricchi.
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