Lo ha annunciato quest'oggi il Presidente della Confederazione: «Gli ultimi tre anni sono stati intensi»
BERNA - Alain Berset lascia il Consiglio federale. Porterà a termine il suo mandato attuale, ma non si ricandiderà.
Lo ha dichiarato lo stesso Presidente della Confederazione e responsabile del Dipartimento federale dell'interno (DFI) nel corso di una conferenza stampa indetta alle 12.30. «Ho sempre cercato di dare tutto nel mio ruolo di Consigliere federale», ha detto ai media, aggiungendo che ora - dopo tre legislature e decine di votazioni federali - è il momento di intraprendere una nuova strada. Anche perché gli ultimi tre anni, caratterizzati dal Covid, hanno richiesto molto a Berset e al suo team, sia dal punto di vista professionale che personale. «È stata un'esperienza straordinariamente intensa. In certi momenti perfino brutale, sono andato spesso vicino al mio limite. Anche le minacce mi hanno colpito».
L'esponente socialista ha ribadito la soddisfazione relativa ai progetti che ha portato a termine, in particolare nel settore sanitario, ma senza dimenticare la cultura, ad esempio nel campo della musica o del cinema. «Ringrazio di cuore tutti coloro che mi hanno accompagnato lungo questo cammino: la mia famiglia, i miei colleghi del Consiglio federale, e tutti coloro che lavorano con grande impegno per il Dipartimento dell'Interno».
La chiusura di un ciclo
Con il voto di domenica sulla legge Covid, Berset considera anche la pandemia di coronavirus - in qualche modo - terminata. Per questo, a suo parere è il momento giusto per dimettersi. «Ho dato tutto quello che avevo, noi persone non siamo qui per restare per sempre, le istituzioni sono più importanti». Il Presidente ha ammesso di averci già pensato dopo otto anni di mandato, ma che allora era troppo presto per lasciare. «A rimanere in carica per più di 12 anni, invece, si finirebbe per considerarsi insostituibili».
Lo scandalo della fuga di notizie, invece, «non ha avuto alcun ruolo nella mia decisione», e non ci sono state nemmeno pressioni in tal senso da parte del partito, ha ribadito Berset. Cosa farà dal primo gennaio? «Inizio a fare yoga», ha scherzato il consigliere federale, rispondendo alla domanda di un giornalista. «Non c'è fretta», ha poi aggiunto, dicendo di non avere ancora progetti per il “dopo”: «Continuerò a dare tutto fino alla fine dell'anno. Poi si vedrà».
«Ho imparato molto»
A un'altra domanda, su cosa rimpiange di più, Berset ha ricordato il voto perso nel 2017 sul finanziamento aggiuntivo dell'AVS: «È stata una sconfitta, davvero un peccato». Cosa ha sbagliato? «Ci siamo resi conto troppo tardi che i due fronti si erano consolidati parecchio». Con il senno di poi, avrebbe agito diversamente anche per quanto riguarda il dossier relativo alla cartella elettronica, una questione importante. «Ma con il senno di poi si è sempre più saggi. In tutti questi anni ho imparato molto».
Chi lo succederà? Un uomo o una donna? Un romando o uno svizzero tedesco? «Dev'essere un essere umano», ha affermato Berset, dispensando un consiglio a chi entra in Governo «Bisogna avere spalle larghe: mettete le istituzioni al di sopra di tutto e date tutto».
Secondo sondaggi effettuati negli ultimi anni, Berset è spesso risultato uno dei consiglieri federali più amati dalla popolazione. La sua maggiore influenza l'ha ottenuta proprio durante la pandemia di coronavirus, quando rappresentava l'Esecutivo in qualità di Ministro della Sanità. La sua popolarità è però leggermente crollata a seguito della bufera dovuta alla tanto discussa fuga di notizie, o al caso del viaggio in limousine per raggiungere l'amante.