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Le firme raccolte non hanno raggiunto il minimo richiesto.
BERNA - Il popolo non sarà chiamato a votare su una possibile restrizione dell'aborto in Svizzera. Le due iniziative popolari in materia lanciate da altrettanti consiglieri nazionali UDC sono infatti fallite. Nessuna delle due ha infatti raccolto, seppur di poco, il numero minimo di firme necessario.
La prima proposta di modifica costituzionale, l'iniziativa popolare "Per un giorno di riflessione prima di ogni aborto (Iniziativa La notte porta consiglio)", voleva fare in modo che i medici concedessero alla donna incinta almeno un giorno di riflessione prima di un'interruzione di gravidanza. Eccezioni erano previste per gli aborti d'urgenza, in caso di pericolo di morte della donna.
Il secondo testo, chiamato "Per la protezione dei bambini vitali al di fuori dell'utero materno (Iniziativa Salvare i bambini vitali)", domandava il divieto di abortire una volta che il bambino fosse in grado di respirare fuori dall'utero materno. Avrebbero fatto eccezione solo le gravidanze che comportassero un pericolo di morte acuto non altrimenti evitabile per la donna incinta.
Le due iniziative erano state lanciate da Andrea Geissbühler (BE) e Yvette Estermann (LU). È stata quest'ultima a indicare a Keystone-ATS la non riuscita delle iniziative, confermando così quanto pubblicato da Le Temps. Secondo Estermann le due proposte di modifica costituzionale, il cui termine di raccolte delle firme è scaduto ieri, hanno raccolto rispettivamente 98'000 e 96'000 sottoscrizioni. A un niente, quindi, dal minimo necessario di 100'000 firme.
In futuro, le due iniziativiste intendono concentrarsi su un'iniziativa alla volta «per evitare la dispersione delle forze», ha detto Estermann. In un comunicato l'alleanza Pro Choice, che riunisce diversi partiti e organizzazioni a favore della libera scelta in materia di aborto, parla invece di una «grande giornata per il diritto all'autodeterminazione».
