Via libera dal sorvegliante dei prezzi: le lettere costeranno dieci centesimi in più, mentre i pacchi cresceranno di un franco e mezzo.
BERNA - Caro amico ti scrivo. Così mi rilasso un po'. Ma dal 2024 più soldi io spenderò. Ci perdonerà il buon Lucio Dalla per avergli palesemente plagiato (e pure in malo modo) la sua "L'anno che verrà", ma l'incipit della sua storica canzone del 1978 si prestava bene per la comunicazione che La Posta ha effettuato questa mattina. Ovvero che dal primo gennaio del 2024 i prezzi di lettere e pacchi aumenteranno.
Per la precisione le lettere "Posta A" e "Posta B" costeranno dieci centesimi in più (passando rispettivamente a 1.20 e 1 franco), mentre i pacchi "Priority" ed "Economy" cresceranno di un franco e mezzo. «Il sorvegliante dei prezzi - precisa il Gigante Giallo - ha approvato tali incrementi».
I motivi di un aumento «necessario» - Aumenti dei prezzi che La Posta ritiene «necessari» per due fattori. Da un lato vi è il persistente calo dei volumi delle lettere (meno un terzo nell'ultimo decennio) e delle operazioni allo sportello (meno quindici per cento solo nel 2022), dall’altro l'attuale andamento del tasso d’inflazione che ha determinato per la Posta un notevole incremento dei costi legati a energia, trasporti, materiale e salari. «Non possiamo più continuare a sostenerli da soli - ha precisato il direttore generale Roberto Cirillo - ecco perché queste misure tariffarie sono assolutamente necessarie».
«Non tutti i costi sono trasferiti sui clienti» - Il Gigante Giallo ci tiene però a precisare che solo una minima parte di questi costi sarà trasferita sulla clientela. «Nonostante le misure tariffarie La Posta continuerà ad accollarsene una fetta consistente e a compensarli mediante misure di efficienza».
«Dovremo tirare la cinghia» - L'intesa trovata con Mister Prezzi Stefan Meierhans non riuscirà comunque a controbilanciare interamente l'aumento dei costi e il futuro calo delle lettere e delle operazioni allo sportello. «Per questo - sottolinea Cirillo - dovremo tirare ancor più la cinghia». In numeri, il Gigante Giallo intende aumentare la propria efficienza, spingendosi oltre l'obiettivo di risparmio di 300 milioni previsto per il 2030. «La nostra priorità - conclude il direttore della Posta - è di mantenere la qualità dell'azienda in tutte le regioni del Paese, nonostante le misure di efficienza».
Calo dell'utile nel 2022 - L'anno scorso La Posta ha realizzato un utile consolidato di 295 milioni di franchi, in flessione di 157 milioni di franchi rispetto al 2021. Le conseguenze congiunturali della guerra in Ucraina, la politica dei tassi d'interesse e i costi extra legati all'inflazione sono all'origine del calo.