Il presidente dell'associazione dei produttori Boris Beuret: «Sistema ai limiti. Se non facciamo niente, finiremo per dover importare latte»
BERNA - Quest'anno per la prima volta più formaggio sarà importato in Svizzera rispetto a quello esportato, deplora il presidente dell'associazione dei produttori di latte Boris Beuret. A suo dire è segno che il sistema attuale ha raggiunto i suoi limiti.
Questo fenomeno «è il risultato di una liberalizzazione, ben più forte che per i cereali o la carne», ha commentato Beuret oggi dalle pagine di Le Temps.
Le esportazioni lattiere diminuiscono due volte più rapidamente rispetto agli altri rami agricoli, ha proseguito. Il prezzo del latte non copre i costi di produzione.
«Se non facciamo niente, finiremo per dover importare latte», ha spiegato Beuret. Un'assurdità sapendo che «nel paragone internazionale, a livello geo-climatico, la Svizzera è un Paese a vocazione lattiera». Le sue superfici agricole sono all'80% pascoli, contro meno del 25% in Germania.
La produzione lattiera è poi centrale nel contesto di crisi in Europa, ha aggiunto: «Se vogliamo soddisfare i bisogni alimentari della popolazione in maniera efficace, dobbiamo continuare a produrre latte su tutto il territorio".