Sul web proliferano i life coach, ma occhio ai ciarlatani. L'esperto: «Chiunque può definirsi tale. Prestate attenzione alla formazione»
BERNA - Anche in Svizzera il business dei “life coach” è in piena espansione. Navigando online, si può notare una vera e propria proliferazione di offerte che promettono alle persone più gioia di vivere, motivazione, produttività e così via. Eppure, si tratta di un settore ripetutamente accusato di non lavorare seriamente, di utilizzare metodi discutibili o semplicemente di cercare di estrarre più denaro possibile dalle tasche delle persone.
Perché? Per la Società Svizzera di Psicologia del Coaching (SSCP) ciò è da ricondurre al fatto che il numero di “intrusi” senza qualifiche è molto elevato e ingestibile. Il problema è che il titolo professionale non è protetto, e quindi chiunque può definirsi “life coach”. Ciò è confermato anche dall'Associazione Professionale per il Coaching, la Supervisione e la Consulenza Organizzativa (BSO). Per i clienti, questo rende sempre più difficile, ma anche sempre più importante, riconoscere le offerte serie da quelle farlocche.
«Danneggiano il settore e anche le persone»
«Per diventare un coach serio non basta imparare un metodo in un corso online di un weekend e poi proporsi sul mercato con parole d'ordine alla moda», afferma Hans-Ueli Schlumpf, membro del consiglio direttivo della BSO. «I coach con qualifiche insufficienti possono non solo danneggiare il settore, ma anche causare danni a lungo termine ai loro clienti». Secondo Schlumpf, tendono a offrire soluzioni semplici per problemi complessi e non riescono a riconoscere i problemi più profondi dei loro clienti.
Pertanto, i rappresentanti del settore raccomandano di prestare particolare attenzione alla formazione, quando si sceglie un coach. «Un consulente dovrebbe sempre avere una formazione psicologica e scientifica, oltre a determinati corsi di perfezionamento», afferma Noora Al-Rubai, membro del consiglio direttivo della SSCP. Buone referenze sono i diplomi universitari e tecnici e l'appartenenza a un'associazione professionale. Tutte queste informazioni devono essere visibili sul sito web di ogni coach. «Si dovrebbe anche capire il loro concetto di consulenza».
«Mi ha scioccata»
Per capirne di più di questo mondo, 20 Minuten ha sentito alcune testimonianze di persone che hanno deciso di recarsi da un life coach. Un'esperienza che il 32enne C* del Canton Argovia non ripeterà: «Sono andato da un life coach l'anno scorso a causa di problemi psicologici e di una malattia cronica, ma fin dalla prima seduta mi è stato chiaro che si trattava di una completa perdita di tempo. Una parte considerevole del coaching era consistita in lezioni di vita senza senso».
Simone*, 35enne di Berna, è rimasta scioccata quando un life coach ha tentato di venderle un pacchetto di consulenze per 20'000 franchi, promettendo che la avrebbe 'curata' dall'autismo. «"Questa offerta mi ha fatto capire che il mio life coach era un vero e proprio ciarlatano», ha detto.
Chi va da un professionista serio, invece, può trarne beneficio. Lo sostiene A.*, 49enne del canton Zurigo, che nonostante famiglia e lavoro si sentiva infelice. «Ho prestato particolare attenzione ad assumere qualcuno con una formazione psicologica». Ha pagato un totale di 2'900 franchi per sei sessioni di due ore, ma ne è soddisfatto: «Alla fine le sedute di consulenza sono state simili a una terapia. Il mio life coach mi ha aiutato ad aiutare me stesso con domande e conversazioni mirate».
*Nomi noti alla redazione
Ecco quanto guadagnano i life coach
Secondo Schlumpf, non è raro che determinati “life coach” mettano il guadagno davanti al sostegno dei clienti. «Questi autoproclamati coach sono accecati da un presunto boom del coaching e delle tariffe e credono di poter guadagnare molto denaro in modo facile». In Svizzera, tuttavia, sono pochissime le persone che riescono a guadagnarsi da vivere con il solo coaching sotto forma di consulenze professionali individuali, afferma Schlumpf.
«Molti hanno un lavoro fisso e offrono coaching a margine». Il motivo: una consulenza individuale seria è un lavoro impegnativo. «Non si può fare per sei o otto ore al giorno». Di conseguenza, secondo Schlumpf, non bisogna credere di poter guadagnare molto denaro con una media di 120-180 franchi all'ora in un lavoro al 40%.
Tuttavia, un'occhiata online mostra che molte offerte sono al di sopra di questa fascia di prezzo. Un consulente di Zurigo, ad esempio, chiede oltre 250 franchi all'ora. Un coach di Argovia chiede addirittura 300 franchi all'ora per una seduta di 20 minuti.