Lo riferisce la Società svizzera di salvataggio (SSS), organizzazione che fa parte della Croce Rossa.
LUCERNA - L'estate è esplosa e le alte temperature portano migliaia di bagnanti ad affollare lidi e spiagge libere e a cercare refrigerio in un bel tuffo in acqua. Purtroppo si registrano anche degli annegamenti: la Società svizzera di salvataggio (SSS) - organizzazione che fa parte della Croce Rossa - segnala che dall'inizio dell'anno sono state già 20 le morti verificatesi in acqua.
In alcuni di questi incidenti acquatici sono rimasti coinvolti anche dei bambini. «Nel fine settimana del 17 - 18 giugno, i nostri soccorritori hanno dovuto occuparsi, sia in stabilimenti balneari sia in acque libere, di quattro bambini ricoverandone alcuni in condizioni critiche. Purtroppo, uno di loro è deceduto successivamente» fanno sapere da SSS.
Per l'organizzazione di salvataggio della Croce Rossa, seguendo alcune regole è possibile è possibile evitare la maggior parte degli incidenti acquatici e degli annegamenti e godersi così il divertimento in acqua senza tragiche conseguenze.
«Non distrarsi e tenere sempre i bambini per mano» - I recenti episodi che hanno visto coinvolti dei bambini «dimostrano ancora una volta l'importanza di tenerli sotto controllo sia negli stabilimenti balneari sia nelle acque libere. Vicino all’acqua - consigliano i soccorritori di SSS - i bambini devono essere sempre accompagnati e i più piccoli vanno tenuti per mano. È importante che chi gli sorveglia non sia distratto da telefoni cellulari, libri, conversazioni o altro».
Maggiore prudenza in acque libere: il 90% degli incidenti si verifica lì - La Svizzera, con i suoi idilliaci paesaggi lacustri e fluviali, è perfetta per rilassarsi nella natura e rinfrescarsi con un bel tuffo. «Tuttavia, è necessario prestare attenzione soprattutto quando si fa il bagno in acque libere: circa il 90% di tutti gli incidenti in acqua con esito letale si è verificato lì». E ricordano di «non avventurarsi mai da soli in acque libere e bisogna sempre dotarsi di un aiuto al galleggiamento, come una boa di salvataggio, una dry-bag o simili».
Inoltre, per gli esperti di SSS, «soltanto nuotatori bravi e allenati dovrebbero nuotare per lunghe distanze in laghi e fiumi. Il giubbotto di salvataggio può essere un salvavita, soprattutto nel fiume. Questo vale anche per i capitani dei gommoni: ai quali consigliamo non solo di avere con sé il giubbotto di salvataggio, come prescritto, ma anche di indossarlo, soprattutto nei punti più delicati».