Quanto contano reddito, istruzione e aspetto? E qual è quella cosa su cui nessuno transige? La parola all'esperto.
BERNA - Come si trova un partner e come (e con chi) ci sposa in Svizzera? Conta ancora così tanto il reddito? L'istruzione? E la lingua?
A queste - e ad altre questioni riguardanti le coppie - ha provato a rispondere il professore di sociologia (e direttore dell'Istituto di sociologia) dell'Università di Zurigo Jörg Rössel, interpellato dalla NZZ.
Le app di dating, a quanto pare, funzionano
Partendo dai primordi di una relazione, stando a Rossel di base in Svizzera si cerca, e si trova un partner primariamente attraverso i circoli di conoscenze che si creano nella quotidianità fra amicizie, hobby e lavoro. A questo spazio "reale" se ne aggiunge anche uno virtuale che, per certi versi, spariglia le carte: quello delle applicazioni di appuntamenti. Stando a Rössel, Tinder & co. sono un'alternativa molto più funzionale di quello che si pensi: «Ci sono studi che dimostrano che le persone che si conoscono in questo modo sono più coinvolte nella relazione, vanno a convivere prima e vogliono avere figli insieme più spesso». Questo perché chi le usa non per incontri occasionali diventa gradualmente più selettivo, fino a riuscire a "inquadrare" la persona giusta.
Il “match” su umorismo, valori (ma anche l'aspetto)
È abbastanza ovvio, in genere per scegliere un/una compagno/a ci si basa molto sulle affinità. Come conferma Rössel, le cose funzionano quando si condivide lo stesso senso dell'umorismo, gli interessi legati al tempo libero ma anche la progettualità famigliare. E sì, l'aspetto conta: «Si tende a scegliere qualcuno, o qualcuno, che sia proprio stesso livello in fatto di bellezza fisica (il bello con la bella, il bruttino con la bruttina, ndr.). È difficile che una coppia provenga da due “campionati” diversi (usando una metafora sportiva). In caso uno dei partner sia in difetto, per così dire, spesso compensa con il reddito o altri bonus, come il livello d'istruzione».
Già, l'istruzione
La formazione e i titoli di studio restano molto importanti per la formazione di una coppia stabili e sono dei veri e propri "divider", soprattutto verso il basso. In questo senso le donne sono particolarmente selettive, anche se di recente stanno mostrando una maggiore flessibilità, mentre gli uomini sono ancora meno rigidi. In genere resta vero che chi ha solo un'istruzione basilare è, in qualche modo, «tagliato fuori» e si riesce a sposarsi solamente con un/una pari.
I soldi contano ancora?
Considerando la tendenza di cui sopra, capita quindi che le coppie svizzere di oggi siano composte da due persone che appartengono più o meno alla stessa fascia di reddito e che quindi contribuiscono in maniera ugualitaria al budget famigliare. Possono esserci delle differenze, ma non sono sostanziali. L'idea tradizionale che la donna si occupi della casa è quindi abbastanza demodé. Stando allo studioso sono sempre di più le coppie in cui è la moglie a guadagnare di più del marito.
C'è una barriera che resta insuperabile
È quella della lingua: difficilmente un romando o un ticinese sposeranno uno svizzero tedesco o viceversa. In questo senso gli svizzeri "latini" preferiscono sposare francesi (o italiani) e gli svizzeri tedeschi i germanici o gli austriaci. «Si trova una divisione così netta o categorica», spiega il sociologo, «solo se si torna in dietro di 40 o 50 anni e si guarda... la confessione religiosa fra cattolici e protestanti».