Il DATEC chiederà al Consiglio federale una proroga di altri due anni (l'ultima) valida fino alla fine del 2026.
BERNA - Buone notizie per chi ha una radio tradizionale: l'abbandono delle frequenze FM potrebbe slittare ulteriormente, in base ai piani del DATEC, il dipartimento federale delle infrastrutture e delle comunicazioni.
L'entità guidata dal Albert Rösti ha scritto all'associazione delle radio private riferendo che chiederà all'insieme del governo «un'ultima proroga» delle attuali concessioni FM sino alla fine del 2026, oltre quindi al 2024 sin qui ventilato, riferiscono Tages-Anzeiger (TA) e testate collegate, che a loro volta riprendono il portale Persönlich.com. A decidere dovrà quindi essere il Consiglio federale nel suo complesso.
«Negli ultimi mesi è diventato evidente che le singole emittenti si trovano ad affrontare problemi locali o regionali che talvolta richiedono soluzioni individuali», afferma l'Ufficio federale delle comunicazioni (UFCOM) in relazione al tema. «All'interno dell'industria radiofonica si sta quindi discutendo da tempo sulla possibilità di continuare a operare temporaneamente in FM anche dopo il 2024».
Particolarmente contento è Roger Schawinski, attuale direttore di Radio 1 e pioniere delle radio e delle televisioni private in Svizzera. «L'FM è ancora la tecnologia radio più diffusa al mondo», afferma l'imprenditore in dichiarazioni a TA. «Quasi la metà delle auto non è ancora equipaggiata per il DAB+», aggiunge. A suo avviso «spegnere le frequenze FM già nel 2022, come avrebbero voluto in particolare l'UFCOM e la SRG SSR, è una follia». La Svizzera è inoltre l'unico paese che ha piani per l'abbandono dell'FM. Schawinski si era già rivolto in precedenza al predecessore di Rösti, la consigliera federale Simonetta Sommaruga, senza però avere successo.