Tre automi a quattro zampe messi a punto nei laboratori dell'ETH in lizza per la prossima missione lunare
ZURIGO - Una delle prossime squadre ad andare in missione sulla Luna potrebbe essere composta da robot messi a punto da ricercatori guidati dal Politecnico federale di Zurigo (ETH), che hanno pubblicato i risultati ottenuti sulla rivista Science Robotics: si tratta di tre "astro-robot" che si muovono a quattro zampe e che hanno dimostrato le loro capacità nel corso di una competizione presso il Centro europeo per le risorse spaziali e l'innovazione, in Lussemburgo.
La squadra ha vinto la gara, organizzata insieme all'Agenzia spaziale europea (Esa), grazie alla sua resilienza: se uno dei tre dovesse subire un guasto, gli altri due possono sostituirlo.
Gli "astro-robot" sarebbero pronti a esplorare il nostro satellite alla ricerca di minerali e altre materie prime che l'umanità potrebbe un giorno sfruttare.
«L'utilizzo di più robot ha due vantaggi», spiega Philip Arm, professore di sistemi robotici, che ha codiretto lo studio: "Possono svolgere diversi compiti contemporaneamente e, grazie alla ridondanza degli strumenti con cui sono equipaggiati, sono in grado di compensare il fallimento di un compagno di squadra».
In questo caso, ridondanza vuol dire che le stesse apparecchiature dedicate allo studio dei minerali lunari sono installate su più robot: il primo membro del team è specializzato nel mappare il terreno e classificare i materiali, il secondo è particolarmente bravo a identificare con precisione le rocce, mentre il terzo può svolgere entrambi i compiti, anche se con abilità inferiore.
«I robot dotati di gambe come i nostri se la cavano bene su terreni rocciosi e ripidi», commenta Hendrik Kolvenbach, dell'istituto di robotica e sistemi intelligenti, uno degli autori dello studio, «ad esempio quando si tratta di scendere in un cratere».
I robot che si muovono su ruote, infatti, in queste condizioni sono svantaggiati, ma d'altro canto possono muoversi più velocemente su terreni meno impegnativi. Ecco perché i ricercatori, che sono stati premiati con un contratto di un anno per sviluppare ulteriormente la loro idea, stanno pensando di utilizzare dispositivi con diverse modalità di locomozione, compresi robot volanti.