La proposta arriva dal presidente dell'Associazione delle città svizzere Anders Stokholm
ZURIGO - Come difendersi dalle temperature quasi sahariane? Si potrebbero eliminare dei parcheggi e al loro posto piantare degli alberi, così da rendere le città più ombreggiate e fresche. È l'opinione del presidente dell'Associazione delle città svizzere Anders Stokholm raccolta dal SonntagsBlick. Il timore è di arrivare impreparati al 2050 quando - secondo le previsioni dei ricercatori dell'ETH - a Zurigo farà tanto caldo quanto oggi a Milano e soltanto dieci anni dopo nel centro di Berna sembrerà di stare a Madrid.
Vetro, acciaio e cemento che invadono oggi le città non sono più al passo coi tempi, che sono quelli - checché ne dicano i più aspri detrattori - del riscaldamento globale e del cambiamento climatico. Come tante città nel mondo, anche quelle svizzere sono impreparate a fronteggiare le sempre più frequenti ondate di caldo. E allora che fare? Per Stokholm bisogna fare spazio agli alberi.
«Ciò che viene attuato oggi è stato pianificato cinque o dieci anni fa, quando l'attenzione principale non era rivolta al problema del calore, ma alla densità ha dichiarato al domenicale. «A medio termine dovremo fare a meno dei parcheggi per fornire ombra» è l'estrema ipotesi, anche se la sua esperienza personale lo porta ad ammettere tutte le difficoltà che progetti strategici simili comportano nell'atto di ridisegnare il tessuto urbano.
«Quando ero sindaco di un piccolo comune della Turgovia - ha raccontato - volevamo ridurre la velocità su una strada e piantare tre alberi. I residenti hanno raccolto firme contro gli alberi perché erano infastiditi dalle foglie che cadono in autunno». Il clima - stavolta quello che ha a che fare con il sentimento delle persone attorno genere di proposte che lui avanza - non sembra essere mutato però nemmeno oggi che è sindaco di Frauenfeld. Paese che vai, usanze (le stesse) che trovi, anche da sindaco. «Quando vogliamo piantare degli alberi, c'è sempre una parte della popolazione che si oppone - confessa - hanno paura che le foglie finiscano sulla strada o nel loro giardino, o che gli alberi blocchino la vista».
Ma in questa "crociata" ambientalista sembra non essere solo. In quel di Zurigo Christine Bächtiger, vice responsabile della strategia climatica della città, sempre sulle colonne del SonntagsBlick gli ha fatto da sponda citando la nuova piantumazione di 48 alberi sulla Heinrichstrasse al posto di 14 posteggi e l'operazione di inverdimento della facciata dell'ospedale Triemli, un grattacielo di cemento che sorge in periferia, infoltito di 4'600 piante.
Le città soffocano, qualcuno si muove.