Il video del primo d'agosto su YouTube del politico Udc ha dato il via a una piccola querelle, il ticinese: «Ha davvero tempo da perdere?»
BERNA - Dura due minuti il video del presidente Marco Chiesa pubblicato sulla pagina YouTube dell'UDC. Nelle mani tiene tre razzi. Su ciascuno di questi inizia ad attaccare dei post-it sui quali compaiono le scritte: "criminalità degli stranieri", "immigrazione sfrenata" o "abuso dell'asilo". L'appello: «Aiutateci, facciamo esplodere insieme la politica dannosa dei Verdi e della Sinistra».
«Appello alla violenza?»
Tanto è bastato per accendere una piccola querelle social, che ormai sembrano essere un po' un fil rouge per questa estate.
La sera della festa nazionale, Nicoletta Della Valle, direttrice dell'Ufficio Federale di Polizia (Fedpol), ha pubblicato un post sulla piattaforma Linkedin che è stato in seguito rimosso.
Condividendo un articolo del Blick sul discorso di Chiesa, commenta: «Appello alla violenza?» Della Valle ricorda l'art. 259 del codice penale nel quale si legge: «Chiunque incoraggi pubblicamente un crimine sarà punito con la reclusione fino a tre anni o con una multa».
Quindi ha accusato indirettamente il politico UDC di un crimine? Interrogata dalla Aargauer Zeitung afferma di aver voluto solo fornire «spunti di riflessione» per contribuire così alla «prevenzione dell'incitamento all'odio su Internet».
«La capa della Fedpol ha tutto questo tempo libero per scrivere un post e poi anche per cancellarlo?», la prende con ironia il ticinese sentito da tio.ch, «si occupasse di problemi più seri».
«Discorso penalmente irrilevante»
Markus Mohler, ex docente di diritto pubblico, definisce «penalmente irrilevante» l'intervento di Marco Chiesa. Il politico non intende davvero «far saltare in aria» persone o cose, ma piuttosto politiche o codici di condotta. L'articolo 259 del codice penale non può quindi trovare applicazione nel caso specifico.
La Magistratura ticinese conferma che non è stato aperto alcun procedimento nei confronti di Chiesa.