L’8% degli svizzeri non ha un amico. In Ticino le persone hanno in media 3.3 amici stretti. È il dato più basso a livello nazionale.
Per la prima volta uno studio fotografa l’amicizia in Svizzera.
BERNA - È davvero così difficile instaurare amicizie in Svizzera? Lo sentiamo ripetere frequentemente anche nelle lettere che arrivano in redazione. Spesso sono sfoghi di stranieri che denunciano la scarsa propensione degli svizzeri ad avere rapporti sociali, ma anche giovani ticinesi che lamentano la propria solitudine in un mondo sempre più difficile. Siamo davvero così chiusi? Spunti di riflessione arrivano ora da un interessante studio sull’amicizia dal titolo “In ottima compagnia – Il grande studio sull’amicizia in Svizzera” realizzato dall’Istituto GottliebDuttweiler (GDI) su incarico del Percento culturale Migros.
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È la prima volta che in Svizzera viene realizzato uno studio così approfondito sull’amicizia. Sono state ascoltate 3000 persone di tutte le fasce di età, e di tutte le aree linguistiche. Lo studio ha coinvolto dunque anche il Ticino. Ne sono venuti fuori dei dati molto interessanti.
L’allarme solitudine - Partiamo dalle notizie negative: l’8% degli svizzeri non ha nemmeno un amico, e il 10% delle persone intervistate ha ammesso che pur avendo degli amici, non è soddisfatto né della quantità né della qualità di queste amicizie, e quindi si sente più solo. Come se non bastasse dall’Ufficio federale di statistica emerge che in Svizzera sta crescendo il sentimento di solitudine. Nel 2007 le persone che si sentivano sole erano circa il 30%. Dieci anni dopo questa percentuale era aumentata già di quasi un terzo e si attestava intorno al 39%. Per non parlare di quanto danno ha fatto in questo campo la pandemia del Covid, ma i dati relativi a questo non sono ancora disponibili.
Giovani più soli degli anziani - Male dunque, se si pensa che la solitudine – secondo il “National Council on Aging” americano - è dannosa quanto il consumo di 15 sigarette al giorno. Ed è un male che attanaglia più i giovani che gli anziani (uno su tre sotto i 35 anni, mentre "solo" il 13% tra i pensionati.). Si legge nel rapporto: «Le persone più giovani, nonostante abbiano più amici e li incontrino più spesso rispetto agli anziani, affermano di sentirsi molto spesso sole. La solitudine non è quindi principalmente un problema delle persone anziane, come invece viene spesso dipinta».
Svizzeri poco spontanei - Restando sempre nel campo delle notizie negative lo studio ammette che «entrare nelle cerchie amicali svizzere è difficile, perché sono relativamente statiche e si basano su rapporti di lunga data». Inoltre per gli svizzeri l’amicizia si basa su concetti quali lealtà e fiducia. Concetti sicuramente nobili, ma che per i giovani stranieri vanno a discapito del divertimento e dello spontaneità, di cui gli svizzeri sarebbero in difetto. Pertanto le persone immigrate giovani (al di sotto dei 35 anni) sono molto meno soddisfatte delle proprie amicizie rispetto alle persone della stessa età cresciute in Svizzera.
Eravamo quattro amici stretti - Veniamo alle notizie positive. Se vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno, lo studio ha mostrato che nel complesso sul fronte delle amicizie si rileva un elevato grado di soddisfazione. Circa il 70% è soddisfatto sia della quantità sia della qualità delle proprie amicizie – perlomeno coloro che hanno amici. Gli svizzeri hanno una cerchia di amicizie strette di quattro persone e una cerchia allargata di otto persone, che frequentano qualche volta al mese. Queste cifre corrispondono grossomodo a quelle della Germania e degli Stati Uniti. Ci sono però delle divergenze per aree linguistiche.
In Ticino - Nella Svizzera italiana ad esempio le persone hanno in media 3.3 amici stretti. È il dato più basso a livello nazionale, rispetto ai 3.9 della Svizzera tedesca e ai 4.3 della Svizzera francese. In compenso però battiamo tutti sulla cerchia allargata di conoscenti che nel nostro caso è più ampia: 50 conoscenti, rispetti ai 41 della Svizzera romanda e ai 30 della Svizzera tedesca. Inoltre siamo anche quelli che frequentiamo maggiormente gli amici. Solo il 30% circa delle persone nella Svizzera tedesca e francese vede i propri amici tutte le settimane o tutti i giorni, nella Svizzera italiana questa percentuale è notevolmente maggiore, e arriva al 44%.
Manca il tempo – Se agli svizzeri manca qualcosa nei rapporti di amicizia, è sicuramente il tempo. Poco più della metà degli intervistati è almeno parzialmente d’accordo nel dire di non avere abbastanza tempo per curare e coltivare le proprie amicizie
Gli amici virtuali – Lo studio ha evidenziato un altro aspetto insolito. Se puntiamo lo sguardo non sulle amicizie storiche, bensì su quelle più recenti, un ruolo importante viene svolto naturalmente da Internet. Diversamente da quanto si possa immaginare sono più gli adulti e gli anziani a ricorrere ai social per cercare nuovi amici. Così si legge nello studio: «Gli incontri online sono nettamente più frequenti per gli over 35 (13%) rispetto ai più giovani (9%). Per i pensionati la percentuale raggiunge addirittura il 17%. Laddove mancano i “punti d’incontro” istituzionalizzati, i canali digitali assumono maggiore importanza come luoghi di contatto».
Chiameresti un vecchio amico che non senti più?
Perdersi di vista e poi ritrovarsi grazie al coraggio di una telefonata. L’obiettivo dello studio era anche quello di recuperare una vecchia amicizia. A questo test hanno partecipato 61 persone: hanno dovuto telefonare a una vecchia amica o a un vecchio amico con cui non avevano più avuto contatti da almeno tre anni, senza però che ci fossero state divergenze. Per il 90% si è trattata un’esperienza positiva. Il dato interessante è che quasi tre quarti dei soggetti interpellati (73%) ha dichiarato che l’esperienza è andata meglio di quanto previsto. Solo per il 5% l’esperienza è andata peggio delle aspettative. Nel corso della telefonata, la stragrande maggioranza (oltre l’80%) si è data di nuovo appuntamento di persona oppure in videochiamata.