La rivelazione delle tariffe potrebbe mettere a rischio questi trattamenti in Svizzera. Il TAF ha respinge il ricorso di un giornalista
SAN GALLO - L'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) può rifiutare di rendere pubblici i prezzi pagati per le terapie antitumorali a base di cellule CAR-T. Ritenendo che la rivelazione delle tariffe pagate possa mettere a rischio questi trattamenti in Svizzera, il Tribunale amministrativo federale (TAF) ha respinto il ricorso di un giornalista.
La pubblicazione del costo effettivo, compresi gli sconti concessi dai due produttori su un prezzo di listino di circa 370'000 franchi, potrebbe portare al ritiro di queste terapie. I contratti firmati con queste aziende prevedono tale possibilità in caso di divulgazione dei prezzi, afferma il TAF in una sentenza del 27 luglio pubblicata oggi.
I giudici di San Gallo condividono il parere dell'UFSP. Quest'ultimo ritiene che la trasparenza dei prezzi invocata dal giornalista comprometterebbe i suoi sforzi per garantire la fornitura di terapie nuove e innovative, anche se costose.
Legittima eccezione alla trasparenza
La pubblicazione «ostacolerebbe l'attuazione di misure concrete da parte delle autorità pubbliche in linea con i loro obiettivi». Secondo i giudici, i parametri per un'eccezione al principio di trasparenza dei documenti dell'amministrazione sono stati rispettati.
Le terapie con cellule CAR-T sono state incluse solo provvisoriamente nel catalogo delle prestazioni coperte dall'assicurazione malattia obbligatoria. La loro valutazione è iniziata all'inizio dell'anno ed è prevista fino alla fine del 2024.
L'incaricato federale della protezione dei dati e della trasparenza (IFPDT) aveva raccomandato di concedere l'accesso completo alla documentazione. Le informazioni riguardavano servizi i cui prezzi erano stati concordati con l'amministrazione federale e approvati dal Consiglio federale. L'IFPDT non vedeva quali procedure ufficiali potessero essere ostacolate.
Le terapie cellulari CAR-T sono utilizzate per trattare tumori come linfomi e leucemie. I globuli bianchi dei pazienti vengono modificati in modo da riconoscere e combattere le cellule tumorali. Le terapie cellulari CAR-T non sono quindi un farmaco in senso stretto, ma piuttosto un metodo di trattamento.