L'affluenza sugli impianti di risalita è cresciuta del 9% anche in Ticino
BERNA - La stagione estiva sta andando bene per gli impianti di risalita in Svizzera, anche se i Grigioni mostrano un calo dopo i record del periodo delle restrizioni pandemiche globali.
Stando ai dati diffusi oggi dall'associazione di categoria Funivie svizzere, a livello nazionale nei mesi di maggio, giugno e luglio è aumentata sia l'affluenza (+9% rispetto agli stessi mesi del 2022) che il fatturato (+14%). Il risultato è stato favorito in particolare dall'Oberland bernese (rispettivamente +16% e +7%) nonché dalla Svizzera centrale (+21% e addirittura +36%). I Grigioni segnano -6% e -3%, il Ticino +9% e +11%, dopo una partenza con il freno tirato nei primi due mesi.
Nel confronto con la media degli ultimi cinque anni la Svizzera segna +22% (primi ingressi) e +35% (ricavi), i Grigioni -1% e +20%, il Ticino +20% e +29%. Fra le regioni più importanti la crescita maggiore è stata osservata nella Svizzera centrale, +35% e +48%.
«Al momento la stagione sta riscuotendo particolare successo nelle grandi destinazioni con note montagne meta di escursioni, particolarmente attive sui mercati lontani di provenienza degli ospiti: stanno registrando ottimi risultati», afferma Berno Stoffel, direttore di Funivie Svizzere, citato in un comunicato. «La situazione è invece più difficile per le funivie che si concentrano sul mercato nazionale e sui paesi limitrofi. Nel complesso, comunque, siamo molto soddisfatti».
Funivie Svizzere conta circa 350 membri di ogni regione del paese, tra cui tutte le grandi e medie imprese del ramo, ma anche molte più piccole. L'associazione rappresenta le preoccupazioni e gli interessi comuni dei suoi membri e ne promuove la cooperazione. L'organizzazione ha sede a Berna e gestisce anche un centro di formazione a Meiringen, nell'Oberland bernese.