La direttrice di Santésuisse, Verena Nold: «Ci sarà una crescita dei premi superiore alla media nel 2024».
Gli aumenti più rilevanti si registreranno nel canton Uri (+13,33%) e in quello di Berna (+10,53%)
BERNA - L'anticipazione - riportata in esclusiva da 20 Minuten - è di quelle che non attenuerà i già acuti malumori intorno al tema: sui conti delle famiglie svizzere sta per abbattersi (il 2024 è dietro l'angolo) l'ennesima clava dell'aumento dei premi delle casse malati. A dirlo è la direttrice di Santésuisse Verena Nold: «Ci sarà una crescita dei premi superiore alla media».
Il botto percentuale dell'aumento: tra il 10 e il 13% per Ticino, Uri e Berna - Il botto è di quelli che si faranno sentire. Qualche cifra percentuale per rendere l'idea? Un bel 13,33% nel Canton Uri, seguito dal popoloso cantone di Berna con un aumento del 10,53%. Sul podio si piazza anche il Ticino: quel 10% di aumento pesa come un macigno, anzi come la famosa clava.
I premi delle assicurazioni sanitarie sono da tempo in cima al barometro delle preoccupazioni della popolazione. E proprio secondo questi nuovi dati forniti dall'associazione Santésuisse, la situazione sembra proprio che non cambierà nel 2024. Anzi, la forbice dei rincari è destinata ad allargarsi sempre di più. Questo perché la spesa sanitaria continua a lievitare in maniera preoccupante.
Il costo del carrozzone sanitario: 19,8 miliardi di franchi fatturati nei primi sei mesi di questo anno (+7,85% rispetto allo scorso anno) - I costi del sistema sanitario, che sono determinanti per il calcolo dei premi, d'altronde sono aumentati bruscamente fino a giugno. Nei primi sei mesi sono stati fatturati 19,8 miliardi di franchi da medici, ospedali e altri fornitori di servizi.
Rispetto al primo semestre dell'anno precedente, ciò si traduce in un aumento complessivo del 7,85%; pro capite è leggermente inferiore, pari al 6,35. La differenza può essere spiegata, tra l'altro, dal fatto che il numero di pazienti è aumentato in modo significativo.
Una brutta grana per Berset - Il quadro dell'andamento della spesa e quello previsionale in mano agli analisti di Santésuisse costringeranno molto presto (di solito il mese in cui i conti appaiono più chiari è quello di settembre) il ministro della Sanità Alain Berset a dovere dare delle brutte notizie ai cittadini svizzeri in materia di premi. I rincari a cui andranno incontro molte regioni sono impietosi.
Molti cantoni sopra il 9% di aumento - Dietro agli "iridati" sopracitati, anche gli abitanti dei cantoni di Neuchâtel, Argovia, Sciaffusa, Turgovia, Basilea e Vallese non faranno salti di gioia dando una rapida scorsa alla tabella dei rincari: tutti sono sopra il 9%.
Chi se la passa meglio: Nidvaldo e Obvaldo - Chi dalla prossima "purga" assicurativa potrà fare buon viso a cattivo gioco (viste le cifre che dovranno sborsare in alcune regioni della Svizzera) sono i cittadini di Nidvaldo e Obvaldo che, tra gli altri, se la caveranno relativamente bene: i costi sanitari alle loro latitudini aumentano "solo" del 3,5% circa. Anche nel cantone di Zurigo l'aumento è inferiore alla media svizzera.
Ma di chi è la colpa di questa ennesima impennata dei premi? - I premi assicurativi schizzano in alto: ma per colpa di chi? E di che cosa?
Per capire le ragioni di questa esplosione dei costi senza precedenti bisogna andare a dare uno sguardo ai singoli fornitori di servizi: e lì si vede che i ricoveri ospedalieri rappresentano l'aumento maggiore, costando infatti il 12,58 in più rispetto all'anno precedente. Al secondo posto ci sono i servizi dei fisioterapisti: la categoria ha fatturato il 10,2% in più rispetto al 2022 (circa 711 milioni di franchi).
I settori incriminati negano ogni addebito - I due settori negano ogni colpa. I confronti semestrali sono «poco significativi», afferma Dorit Djelid, portavoce dell'associazione ospedaliera H+. Durante l'anno ci sono «sempre fluttuazioni» nei servizi e nella fatturazione che si attenuano nel corso dell'anno. Le ragioni delle fluttuazioni al rialzo possono essere molteplici - spiega Djelid - ad esempio, i casi più gravi che non possono essere trattati come pazienti ambulatoriali a causa della diagnosi. Inoltre, potrebbero verificarsi un aumento della domanda, lunghe liste d'attesa, spostamenti regionali o dalla pratica indipendente all'ospedale. Inoltre, le differenze regionali influirebbero sulle cifre nazionali».
L'Associazione dei fisioterapisti Physioswiss : «L'aumento del fatturato è dovuto a un maggior numero di prescrizioni e non a tariffe più elevate» - L'associazione Physioswiss spiega l'aumento con un maggior numero di prescrizioni mediche, e non a causa di tariffe più elevate. «La domanda è aumentata, ad esempio, a causa degli sviluppi demografici, dell'aumento della multimorbilità con l'aumento dell'aspettativa di vita, della crescente riduzione dei periodi di ospedalizzazione e dell'aumento delle malattie croniche», afferma il portavoce Florian Kurz.
In generale, la posizione dell'associazione è che «i costi della fisioterapia dovrebbero essere lasciati crescere». Questo perché la fisioterapia in realtà riduce i costi del sistema sanitario se considerata nel suo complesso. «Ad esempio, la fisioterapia ottiene gli stessi buoni risultati di un intervento chirurgico, con costi e rischi molto inferiori» afferma Kurz.
Il dibattito è chiaramente aperto ma l'orizzonte economico delle famiglie svizzere su questo fronte è sempre più cupamente chiuso: per la salute si mantiene la "tradizione" del rincaro e anche stavolta niente spiragli economici in vista.